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"Le visite in consultorio diventano a pagamento", la denuncia della Cgil

29 marzo 2017 | 14.52
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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a cura della redazione web

"Dal primo aprile l'accesso ai consultori per le giovani che desiderano la visita ginecologica non sarà più libero e gratuito". E' questo l'allarme lanciato dalla Cgil Lombardia che denuncia l'introduzione delle visite a pagamento per le donne, anche minorenni, che dal prossimo mese si recheranno nei consultori regionali. Attraverso l'entrata in vigore della delibera numero 6131, con la quale la Regione Lombardia ha aggiornato il tariffario delle prestazioni consultoriali in ambito materno infantile, verrebbero infatti cancellate le precedenti esenzioni dal ticket. In pratica - in base a quanto denunciato dal sindacato - a partire da aprile le visite post interruzione volontaria di gravidanza e post parto che saranno effettuate nei consultori di Milano e dell'hinterland dovrebbero diventare a pagamento.

Secondo la Cgil Lombardia si tratta di un "grave arretramento a danno della procreazione consapevole e della salute sessuale delle donne" in quanto "si colpisce ancora una volta l'attività dei consultori con effetti sui soggetti potenzialmente più esposti, cioè le giovani donne, le persone in condizione di fragilità economica e le donne straniere".

Nel frattempo è arrivata la smentita dell'assessore al Welfare della Regione Giulio Gallera. "Regione Lombardia non ha cancellato alcuna esenzione relativa alle prestazioni di specialistica ambulatoriale prestata nei Consultori relative a screening e attività di prevenzione o connesse alla gravidanza", ha ribattuto Gallera, specificando che "le esenzioni in essere sono tutte confermate". "Consiglio alla Cgil prima di lanciarsi in annunci eclatanti", ha concluso, "di leggere con attenzione il testo delle delibere regionali".


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