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Sesso senza età, un 75enne su 4 ha rapporti

03 aprile 2017 | 18.53
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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In media il 20-25% degli anziani tra i 75 e gli 85 anni sostiene di aver avuto almeno un rapporto sessuale nell'ultimo anno. Una quota di anziani più ampia del previsto conserva una vita sessuale vera e propria. E' quanto è emerso durante il 17° Congresso nazionale dell’Associazione italiana psicogeriatria (Aip) che si è svolto a Firenze. Al centro del dibattito relazioni, sentimenti e sfera sessuale degli over 65. A ricercare il piacere del sesso - spiegano gli esperti Aip - sono più gli uomini: per ogni due donne ci sono 3 uomini pronti a vivere questa esperienza. Per sessualità non si intende necessariamente un rapporto completo, ma anche altre forme di erotismo sessuale, spiegano gli esperti in una nota.

"In un editoriale del New England Journal of Medicine del 2015, John Bancroft del Kinsey Institute rilevava che nel gruppo di età fra i 75 e gli 85 anni il 38,5% degli uomini e il 16,7% delle donne riferiva di avere avuto un rapporto sessuale con un partner nell’anno in corso - afferma Leo Nahon, direttore della divisione psichiatrica dell’Ospedale Niguarda di Milano - tuttavia, in ambito medico e anche specialistico, l’argomento della sessualità non viene messo tra gli elementi più rilevanti - aggiunge Nahon - in altri termini né il medico di base né lo specialista, quando si trovano di fronte un ultra 70enne, indagano sul tema della sessualità, a meno che non sia lo stesso paziente a sollevare la questione".

Un problema comune a tanti Paesi, non solo in Europa - notano gli esperti - in cui si nega la sfera sessuale per l’anziano; un fenomeno paradossale, per cui vengono trattati come dei giovani adolescenti, come se la sessualità non li riguardasse e, anzi, talvolta neppure esistesse. Il compito del medico invece è quello di occuparsi della sessualità tra gli anziani. Anche perché si tratta di un importante indicatore per valutare la positiva qualità della vita. "Avere una relazione affettiva che sia più o meno sessualizzata è uno dei fattori di protezione dell’età anziana - spiega Nahon - ed è associato alla longevità, oltreché a un indice della qualità della vita soggettiva più alto. Attività fisica e affettiva sono i due elementi cardine per determinare la qualità positiva della vita dell’anziano".

L’obiettivo - spiegano gli esperti - è dare nuovi valori alla terza e quarta età e in genere alla età anziana, riscoprire i valori della vita relazionale, sentimentale e sessuale dell'over 70. A questo proposito, è necessario attribuire anche una diversa connotazione al concetto di solitudine: non mero isolamento, ma capacità di autonomia. "Va cessata la demonizzazione della solitudine - osserva ancora Nahon - Sicuramente si tratta di una condizione penalizzante per chiunque e per l’anziano in particolare. Tuttavia, siccome per ragioni demografiche accade facilmente che l’età anziana sia associata alla solitudine, bisogna ridarle dignità e valore".

La maturità psichica di una persona - concludono gli esperti - è contraddistinta da una serie di elementi, tra cui la capacità di stare soli. Un anziano solo è più fragile di uno con socialità, ma la solitudine può acquisire valore positivo. Un nucleo familiare e legami affettivi generano situazioni favorevoli, ma se non ci sono la solitudine può diventare capacità di reggere in autonomia l’assenza di rapporti sociali diretti.

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