"Oggi sono stato accolto in questo luogo con grande amicizia. La comunità ebraica è stata un pezzo di storia della democrazia italiana e costituisce un pezzo del suo futuro". Così il ministro dell'Interno Marco Minniti durante la visita alla Comunità Ebraica di Roma.
Il ministro al suo arrivo è stato accolto dal Rabbino Capo Riccardo Di Segni, dalla presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello e dalla presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. Con loro si è trattenuto in colloquio privato, poi la visita alla Sinagoga Maggiore. "È un Tempio straordinario - dice Minniti -, un pezzo importante non solo per la storia della comunità ebraica italiana, ma di Roma e dell'Italia".
"Nel momento in cui - prosegue - noi sviluppiamo una azione per la sicurezza della comunità, come è corretto e doveroso fare, noi proteggiamo la democrazia italiana". Nel corso del colloquio, aggiunge Minniti, "abbiamo discusso anche di quanto accaduto nel mondo" in vista di due "importanti festività: la Pasqua ebraica e quella cristiana". E "abbiamo discusso, inoltre, di come conciliare la libertà della vita con la sicurezza".
Per la Comunità Ebraica di Roma la visita del ministro dell'Interno è stata l’occasione per esprimere "gratitudine e riconoscenza" per il lavoro quotidiano delle forze dell'ordine a garanzia della sicurezza alle istituzioni ebraiche. "Abbiamo voluto testimoniare la profonda gratitudine per l'attenzione che la comunità ebraica riceve dalle istituzioni e dalle Forze dell'ordine", sottolinea Ruth Dureghello.
"È chiaro che non è un momento facile, ma sappiamo che l'impegno per la prevenzione e l'attenzione che viene a noi rivolta è decisamente molto alta". Anche Riccardo Di Segni ha espresso la sua "gratitudine" perché le istituzioni fanno in modo di assicurare "che la vita degli ebrei italiani possa svolgersi senza preoccupazioni".