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Rapinano 50mila euro con cappellino e pistola, ecco il video che li incastra

08 aprile 2017 | 09.59
LETTURA: 3 minuti

Rapina aggravata e sequestro di persona in concorso. Sono le accuse con cui sono state eseguite due misure cautelari in carcere nei confronti di due italiani, emesse dal Tribunale di Tivoli su richiesta della locale Procura della Repubblica, da parte dei carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia carabinieri di Palestrina, in collaborazione con i militari della Stazione di Gallicano nel Lazio.

La mattina del 6 agosto 2016, presso l'ufficio postale di Gallicano, due uomini con cappellino a visiera e armati di pistola, dopo aver aspettato l'arrivo del direttore per la disattivazione dell'allarme, sotto la minaccia di pistole, sono entrati nei locali delle Poste legando con fascette di plastica mani e piedi gli impiegati, poi si sono fatti aprire cassaforte e bancomat portando via circa 50.000 euro in contanti, per fuggire subito dopo a bordo di una Renault.

L'indagine dei carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Tivoli, ha permesso di risalire però in breve tempo agli autori: in particolare, a seguito di un accurato sopralluogo sul posto dopo la rapina, sono state acquisite le immagini dell'impianto di videosorveglianza, provvedendo a diramarle a tutti i comandi d'Italia per l'identificazione degli autori.

Grazie ad una ricerca sulle banche dati, uno degli autori, il cui volto era stato ripreso per alcuni istanti dalle telecamere, è stato riconosciuto e grazie al confronto antropometrico eseguito dal Ris di Roma, si è arrivati alla certezza sulla sua identità.

Il secondo rapinatore è invece stato identificato attraverso un'attività più complessa dai militari del nucleo operativo che, nell'esecuzione di alcune perquisizioni e incrociando i dati emersi dall'analisi dei tabulati e celle telefoniche, sono riusciti ad individuare una ragazza di un comune vicino Gallicano che quel giorno aveva avuto a che fare con i due rapinatori.

Ricostruendo i fatti, i due - per trovare rifugio e sfuggire alle immediate ricerche delle forze dell'ordine - quella mattina, dopo la rapina, avevano cercato rifugio presso l'abitazione di un'amica di un cugino dei due. La donna però, che li ha ricordati 'agitati' e a bordo di una Renault, li aveva congedati subito senza comprendere cosa avessero commesso poco prima. Attualmente i rapinatori si trovano nel carcere di Siracusa dove erano detenuti per altra causa. Le indagini continuano per accertare altri eventuali correi e reati commessi con lo stesso modus operandi.

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