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Viaggi e pranzi di lusso: arrestati vertici società dell'aeroporto di Lamezia Terme

11 aprile 2017 | 10.36
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Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Tre arresti, 12 richieste di sospensione dai pubblici uffici e oltre 40 perquisizioni per vicende legate alla società di gestione dell'aeroporto internazionale di Lamezia terme, Sacal Spa. Questo il bilancio dell'operazione denominata 'Eumenidi' condotta dagli uomini della Guardia di Finanza di Lamezia Terme e dalla polizia di Frontiera aerea di Lamezia Terme su ordine della Procura della Repubblica di Lamezia Terme in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il tribunale di Lamezia Terme nei confronti dei vertici di Sacal spa, società che gestisce l'aeroporto internazionale della stessa città in provincia di Catanzaro.

I tre arrestati sono il presidente della società, Massimo Colosimo, il direttore generale Pierluigi Mancuso e la dirigente dell'ufficio legale e affari generali Ester Michienzi. Inoltre si attende una decisione sulla richiesta della Procura della Repubblica di Lamezia Terme di applicare la misura interdittiva di sospensione dai pubblici uffici nei confronti di altre 12 persone sottoposte ad indagini preliminari nella qualità di pubblici ufficiali.

Le indagini preliminari, condotte dai sostituti procuratori Marta agostini e Giulia Maria Scavello, hanno accertato la perpetrazione di gravi reati contro la pubblica amministrazione come peculato, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, abuso d'ufficio, falso in atto pubblico e millantato credito.

Gli illeciti riguardano anche l'irregolare gestione del progetto 'Garanzia Giovani', finanziato con fondi pubblici, finalizzato ad inserire in un tirocinio retributivo, presso la Sacal Spa, solo persone meritevoli, rispondenti a precisi requisiti. Le indagini hanno dimostrato che, a seguito di pressioni indebite anche perpetrate da politici locali e dirigenti pubblici, per tale tirocinio sono stati selezionati solo amici e parenti degli indagati.

Sono stati accertati, inoltre, numerosi episodi di peculato ad opera della dirigenza della Sacal Spa, concretizzatisi in viaggi, pranzi e soggiorni per scopi personali, effettuati presso strutture ricettive di lusso, con indebita imputazione dei relativi costi al bilancio della società a partecipazione pubblica. Sono emersi anche illeciti relativi all'affidamento di consulenze 'fantasma' per decine di migliaia di euro e selezioni artefatte di personale per incarichi interni vari, tutti grandemente retribuiti con denaro pubblico, affidati a persone che non avevano i requisiti necessari per svolgere tali incarichi.

L'indagine di fonda in particolare su intercettazioni telefoniche e ambientali, anche all'interno della società. E i numerosi documenti acquisiti durante le perquisizioni effettuate nella sede della Sacal Spa hanno consentito di individuare un contesto di malaffare nell'amministrazione della spesa pubblica e nella gestione clientelare del mercato del lavoro in Calabria con il consenso e la connivenza di esponenti della politica locale.

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