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Migranti e Ong, Minniti: "No a giudizi affrettati"

27 aprile 2017 | 12.35
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(Foto Afp) - AFP
(Foto Afp) - AFP

"Bisogna evitare generalizzazioni e giudizi affrettati, attenendosi a una rigorosa valutazioni degli atti". Lo ha sottolineato il ministro dell'Interno, Marco Minniti, rispondendo al Question time alla Camera a un'interrogazione sul ruolo delle Organizzazioni non governative nelle operazioni di salvataggio in mare dei migranti. Un tema che il ministro ha definito "delicato e cruciale".

"In questa fase - ha ricordato Minniti - sono in corso indagini sicuramente da parte della Procura di Catania, il Comitato Schengen ha recentemente rivolto la sua attenzione alla questione attraverso audizioni programmate, la commissione Difesa del Senato sta svolgendo analoga attività di indagine sull'impatto delle attività delle Ong sui flussi migratori e ha preannunciato le proprie conclusioni entro la prima settimana di maggio. Anche il governo ha aperto un canale informativo con la Commissione europea e l'Agenzia Frontex per condividere ogni elemento utile alla definizione di un quadro di valutazione aggiornato". "Considero di particolare importanza acquisire gli esiti finali che verranno valutati con attenzione - ha assicurato Minniti - e mi sento di garantire la massima e leale collaborazione tra governo, ministero Interno e Parlamento". Obiettivo dell'Italia, ha ribadito il ministro "è fermare i flussi e sconfiggere i trafficanti di essere umani che con cinismo sempre più agghiacciante non tengono in alcun contro il rispetto della vita umana".

Il procuratore capo di Catania, Carmelo Zuccaro, intervistato alla trasmissione Agorà di RaiTre, ha detto: "A mio avviso alcune Ong potrebbero essere finanziate da trafficanti e so di contatti. Un traffico che oggi sta fruttando quanto quello della droga. Moltiplicate 8.500 per 600 euro circa che è il costo di ogni viaggio: sono cifre significative in tre, quattro giorni".

"In questo momento il modo in cui viene attuato il salvataggio in mare non fa diminuire il numero dei morti. Se un natante di una Ong si porta a ridosso delle spiagge libiche non esiste in quel momento quella situazione di pericolo che giustifica l'intervento - ha continuato Zuccaro -. Se dalla Libia partono delle telefonate e dicono 'possiamo mantenere in mare queste imbarcazioni anche con mare agitato?' e si risponde 'fatelo tranquillamente, tanto noi siamo a ridosso, lo potete fare'. Lì la convenzione di Amburgo non è assolutamente applicabile".

"E' chiaro che bisogna fare distinzione tra Ong e Ong - ha evidenziato Zuccaro - ci sono quelle che operano da tanto tempo su tutti gli scenari internazionali, facendo un gran bel lavoro, come 'Medici senza frontiere' o 'Save the Children', organizzazioni che hanno certamente scopi umanitari. Forse la cosa potrebbe essere ancora più inquietante si perseguono da parte di alcune Ong finalità diverse: destabilizzare l'economia italiana con, ad esempio, un incremento di afflusso di migranti incontrollato per trarne dei vantaggi".

Allarmismi? "Se l'informazione è corretta, questo corto circuito non si può creare salvo per effetto di persone che vogliono creare confusione. Sono ipotesi devo fare degli accertamenti e devono essere fatte distinzioni", ha concluso Zuccaro.

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