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Farmaci e mazzette, arrestati medici e imprenditori

08 maggio 2017 | 08.37
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Foto di repertorio (Fotogramma)
Foto di repertorio (Fotogramma)

Sarebbe l'estensore della legge sul dolore e titolare di molti incarichi pubblici, Guido Fanelli - con potestà decisionale in materia di ricerca scientifica/terapeutica, raccolta dati e sperimentazioni cliniche e educazione continua medica (Ecm) - "il perno di un articolato 'sistema corruttivo' realizzato per incamerare somme di denaro e beni di ingente valore, attraverso l'asservimento delle relative funzioni pubbliche agli interessi commerciali di alcune case farmaceutiche interessate a creare una propria 'zona' di influenza su pubblici ufficiali per la promozione e la diffusione illecita dei relativi prodotti farmaceutici". Lo hanno spiegato i Nas di Parma, in una conferenza stampa nelle città emiliana, sulla complessa indagine, denominata 'Pasimasi', coordinata dalla citata Procura della Repubblica e condotta dal Nas di Parma in cui risultano indagate 75 persone.

Dalle prime ore della mattinata, dicono i Nas, oltre 200 carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare per l'arresto di 19 medici e imprenditori operanti nel settore della commercializzazione e della promozione di farmaci e di dispositivi medici, nonché il sequestro preventivo di due società di comodo allestite per il riciclaggio del provento delle attività illecite ed il sequestro, ai fini della confisca, di circa 470.000 euro quale profitto per la commissione del reato di corruzione. Sono state eseguite, inoltre, 52 perquisizioni presso le abitazioni dei citati professionisti e presso le sedi di importanti società e note aziende farmaceutiche.

I reati contestati agli indagati, spiega il Nas, sono: "Associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al riciclaggio, attuata nel campo della sperimentazione sanitaria e nella divulgazione scientifica per favorire le attività commerciali di imprese farmaceutiche nazionali ed estere, attraverso la commissione altresì dei reati di abuso d’ufficio, peculato, truffa aggravata e trasferimento fraudolento di valori".

Con lo stesso provvedimento cautelare il Gip ha avviato le procedure previste dalla legge per emettere misure di interdizione a carico di 5 indagati (tra cui un il dirigente del ministero della Salute, 3 dirigenti medici e un imprenditore), "coinvolti a vario titolo e con condotte correlate alle azioni sistematicamente poste in essere dal citato sodalizio criminale e l'emissione di analoghi provvedimenti interdittivi per le case farmaceutiche ed industrie di dispositivi medici coinvolte nelle attività illecite", scrivono i Nas.

Le approfondite indagini tecniche e patrimoniali hanno permesso di accertare, indicano i Nas, che nei luoghi e nelle strutture controllate dal dirigente (commissione nazionale, Università di Parma ovvero centri regionali di eccellenza nella trattazione della terapia del dolore) venivano valorizzate e condotte "sperimentazioni cliniche illegittime su ignari pazienti (con oneri a carico del Ssn) e sviluppate ricerche e raccolte di dati strumentali ai fabbisogni delle industrie, soprattutto con finalità di promozione e divulgazione dei relativi prodotti farmaceutici, avvalendosi della collaborazione di un dirigente compiacente del ministero della Salute".

Il dirigente, inoltre, avrebbe organizzato congressi medici Ecm, direttamente o indirettamente, in violazione delle disposizioni di legge, "che erano di fatto pilotati e sostenuti economicamente da gruppi di operatori del settore (imprese farmaceutiche, produttori di dispositivi, informatori farmaceutici) interessati ad acquisire importanti quote di mercato attraverso il privilegio corruttivo piuttosto che la leale concorrenza".

L'ospedale di Parma ha avviato le procedure di sospensione di Guido Fanelli e Massimo Allegri, medici coinvolti nell'indagine da cui sono emerse, tra l'altro, "sperimentazioni illegittime" su pazienti ignari e "un business illecito" sulla formazione Ecm dei medici. Lo comunica la direzione dell'Azienda ospedaliero-universitaria, sottolineando che alla sospensione dall'attività assistenziale consegue anche quella dello stipendio.

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