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Treviso

Aereo scoperchia tetto, il tribunale: "Ryanair deve pagare"

17 maggio 2017 | 17.19
LETTURA: 3 minuti

(Afp)
(Afp)

Davide contro Golia. Il macellaio del piccolo paese di Quinto di Treviso, Guido Favaro ha fatto causa alla compagnia low-cost Ryanair, arrivando dopo anni di battaglia giudiziaria, a ottenere ragione. "Tegole e mattoni sono cadute dal tetto non per caso, ma per un aereo che volava troppo basso. Ha dovuto rifarlo, una spesa non da poco per una famiglia" spiega all'Adnkronos il presidente della società trevigiana Obiettivo Risarcimento, Roberto Simioni che proprio oggi si è recato in Corte d'Appello. "Il giudice deciderà a giorni perché dopo la sentenza, che ha condannato la compagnia a risarcire 25mila euro al proprietario della casa, la Ryanair ha fatto appello. A breve avremo la risposta finale e, nel caso, dovremmo trovare il modo di far ridare quei soldi al nostro assistito. Non sarà facile, ma ci riusciremo".

L'inizio della vicenda nel 2009, quando un velivolo, in fase di atterraggio all'aeroporto Canova di Treviso, ha danneggiato il tetto. A confermare il danno, che ha portato alla sentenza di primo grado del Tribunale di Treviso, una perizia tecnico-ricostruttiva, promossa in sede giudiziaria, che per la prima volta ha provato come un passaggio troppo ravvicinato di un volo, attribuito alla compagnia irlandese, ha causato i danni ad una abitazione. "Siamo davanti a una famiglia che ha avuto il coraggio di portare le proprie ragioni davanti a un giudice – spiega il presidente di Obiettivo Risarcimento –. Noi abbiamo deciso di offrire il nostro supporto anche a questa vicenda dato che Ryanair, in relazione ai fatti, non ha mai proposto, per via bonaria, offerte o liquidazioni transattive. Sono convinto che questa sentenza costituisca un precedente straordinario".

Oltre a questo Simioni evidenzia anche un ulteriore aspetto della vicenda: "Il problema di queste persone - dice - non si limita a un tetto danneggiato e infatti con un team di esperti stiamo valutando la pericolosità e il rischio, anche da un punto di vista psicologico, a cui è costantemente sottoposta questa famiglia cosi strettamente condizionata dall'intero distretto aeroportuale".

La sentenza è stata pronunciata recentemente (si tratta della 381 del 17 febbraio 2017), ma a oggi, precisano da Obiettivo Risarcimento, la società irlandese non ha provveduto a risarcire i danni che ammontano a circa 25mila euro tra danni, spese legali, peritali, di traduzione e gli interessi.

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