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Strage torre piloti Genova, pene dimezzate: 10 anni al comandante Jolly Nero

17 maggio 2017 | 16.48
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La nave Jolly Nero si scontra contro molo Giano e abbatte la Torre Piloti (FOTOGRAMMA) - (FOTOGRAMMA)
La nave Jolly Nero si scontra contro molo Giano e abbatte la Torre Piloti (FOTOGRAMMA) - (FOTOGRAMMA)

Sono arrivate le condanne nel processo per il disastro avvenuto nella notte tra il 7 e l’8 maggio 2013 quando il cargo della compagnia Messina urtò in manovra la Torre di controllo a molo Giano, abbattendola. Nell’incidente morirono 9 persone, altre 4 rimasero ferite.

Il giudice Silvia Carpanini ha emesso la sentenza di condanna nei confronti del comandante della nave Jolly Nero, Roberto Paoloni, a 10 anni e 4 mesi di reclusione. Condannati anche il pilota del porto di Genova Antonio Anfossi a 4 anni e 2 mesi, il primo ufficiale della Jolly Nero Lorenzo Repetto a 8 anni e 6 mesi e il direttore di macchina della nave, Franco Giammoro, a 7 anni di reclusione.

Paoloni e Anfossi sono stati riconosciuti colpevoli anche per lesioni colpose plurime e nei confronti del comandante è stata confermata anche l'accusa di falso ideologico.

Assolto tra le proteste e le grida dei familiari delle vittime, il delegato all'armamento della società Messina, Giampaolo Olmetti, per il quale erano stati chiesti 17 anni. Alla pronuncia del giudice sono esplose le grida "vergogna, assassini" all'interno dell'aula bunker del tribunale di Genova. Assolta anche Cristina Vaccaro, terzo ufficiale della nave. Le accuse a vario titolo sono quelle di omicidio colposo plurimo, crollo di costruzioni e attentato alla sicurezza dei trasporti.

"Non mi fermo, su questo non c'è ombra di dubbio. Né io né i miei avvocati, io voglio giustizia. E questa non è giustizia". Sono le parole di Adele Chiello, la mamma di Giuseppe Tusa, marinaio della guardia costiera, una delle vittime del crollo. Originario di Milazzo, aveva 30 anni ed era in servizio come radarista della torre di controllo nello scalo genovese la notte del disastro.

"I delinquenti sono le società e chi le gestisce - ha detto la donna fuori dall'aula, con una foto tra le mani del figlio - Olmetti è un membro della società, del consiglio di amministrazione. Con libertà assoluta di decisioni, patrimoniali, economiche, in tutti i sensi. Novanta incidenti e avarie della flotta Messina e nessuno ne sapeva niente. Allora stiamo giocando?".

Rispetto alle richieste del pm genovese, Walter Cotugno, le condanne sono dimezzate: per Paoloni la richiesta dei pm era stata di 20 anni e 7 mesi. Per il pilota Anfossi, il primo ufficiale della Jolly Nero Lorenzo Repetto e il direttore di macchina della nave Giammoro, le richieste ammontavano a 10 anni e 6 mesi.

Tutti gli imputati sono stati condannati al pagamento delle spese processuali, al risarcimento dei danni conseguenti ai reati per cui è intervenuta la condanna alle parti civili e all'interdizione dai pubblici uffici per il tempo della pena. La società Ignazio Messina è stata inoltre riconosciuta responsabile di illecito amministrativo e condannata al pagamento della sanzione da 1 milione e 50mila euro.

Ammontano poi a circa 20 milioni di euro in totale i risarcimenti che dovranno essere pagati da parte degli imputati in solido con la società Messina per il crollo. Roberto Paoloni, Antonio Anfossi, Lorenzo Repetto e Franco Giammoro sono stati condannati oggi dal giudice al pagamento di provvisionali nei confronti dei parenti delle 9 vittime del disastro, per un totale di 6 milioni di euro. Nei confronti dello Stato invece le provvisionali riconosciute ammontano a 5 milioni di euro nei confronti del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sei milioni e cinquecentomila euro per il ministero della Difesa e tre milioni di euro al ministero dell'Economia.

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