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Milano: si fingevano poliziotti e rapinavano spacciatori, 8 arresti

22 maggio 2017 | 16.34
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Vestiti di tutto punto, con divise complete di fascette e tesserini, si fingevano poliziotti e con la scusa di eseguire controlli in strada, rapinavano spacciatori di droga. E' accaduto a Milano dove la squadra mobile ha eseguito otto arresti nei confronti di sette cittadini italiani e uno di origine marocchina, che avevano dato vita a un complesso meccanismo criminale basato sul sistema del cavallo di Troia.

Il gruppo era composto da otto persone, tra cui sette uomini italiani, cinque di origine napoletana, un calabrese, un siciliano e un marocchino, tutti residenti a Rozzano a poca distanza l'uno dall'altro e legati tra di loro da vincoli di parentela o rapporti 'di lavoro' legati allo spaccio di cocaina. Al momento dell'arresto, due di loro erano già in carcere e quattro agli arresti domiciliari per alcuni reati commessi in passato, tra cui anche una rapina a Piacenza, avvenuta tra febbraio e marzo scorsi, nel corso della quale una guardia giurata era stata ferita a colpi di pistola, rimanendo su una sedia a rotelle.

In sostanza l'uomo di origine marocchina aveva la funzione di 'pr', cioè individuava soggetti di origine nordafricana con precedenti per reati in materia di stupefacenti. Li contattava e stabiliva trattative per l'acquisto o la vendita di droga, dando poi un appuntamento successivo per la cessione dello stupefacente a chi intendeva acquistarlo o del denaro per chi invece voleva acquistarlo. Ed è così che poi entravano in gioco i complici: il giorno in cui doveva avvenire lo scambio intercettavano il malcapitato, seguendolo con un'auto e uno scooter; poi lo fermavano fingendo di essere poliziotti e di dover effettuare un controllo. E durante la perquisizione recuperavano la droga o i soldi, insieme ad eventuali oggetti preziosi; quindi si davano alla fuga.

Le indagini, condotte dalla squadra mobile di Milano diretta da Lorenzo Bucossi e dagli agenti della sezione antirapina diretti da Luca Izzo, sono scattate dopo una rapina avvenuta l'8 marzo dello scorso anno nell'abitazione di una famiglia di origine magrebina, in via Procaccini. In quella occasione, cinque componenti della banda, armati di pistola, si sono introdotti dal terrazzo dell'abitazione qualificandosi come appartenenti alle forze dell'ordine e portando via svariati oggetti di valore e materiale elettronico.

In quell'occasione, la polizia ha scoperto che poco prima i cinque avevano commesso un'altra rapina ai danni di un vicino di casa delle vittime, sempre di origine nordafricana. E comparando alcuni dettagli del modus operandi, è stato avviato il percorso investigativo culminato con gli otto arresti. Le indagini, sottolineano i dirigenti della squadra mobile, si sono rivelate particolarmente complesse, dal momento che gran parte delle vittime ha mai sporto denuncia, né ha riferito della presenza di droga.

Tuttavia gli investigatori sono riusciti ad accertare ulteriori sette episodi, commessi prevalentemente nella zona di San Siro. Tra questi anche una rapina compiuta in via Santuario del Sacro Cuore il 14 aprile 2016 ai danni del gestore di un phone center, interamente ripresa da una telecamera di videosorveglianza posta nelle vicinanze. Gli arrestati dovranno rispondere, a vario titolo, di otto rapine pluriaggravate, violazione di domicilio aggravata, violenza privata aggravata, sequestro di persona aggravato e ricettazione.

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