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Effetto Manchester, allerta massima in Italia

23 maggio 2017 | 18.17
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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"Tenere elevato il livello di vigilanza, rafforzando le misure di sicurezza a protezione degli obiettivi ritenuti più a rischio", oltre che "dei luoghi che registrano particolare affluenza e aggregazione di persone". E' quanto ha disposto il ministro dell’Interno, Marco Minniti che, all'indomani dell'attentato di Manchester, ha presieduto al Viminale una riunione straordinaria del Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo alla quale hanno partecipato i vertici delle forze di Polizia, dei servizi di Intelligence e il rappresentante della sicurezza del Regno Unito a Roma.

Nel corso del Comitato, spiegano al Viminale, è stata espressa "la più ferma condanna per l’atto terroristico di Manchester ed è stata manifestata vicinanza e cordoglio per le vittime e le persone rimaste coinvolte".

E’ stata fatta poi una "attenta e approfondita analisi dello scenario internazionale", sottolineando, anche alla luce dei prossimi appuntamenti come il G7 al quale è stata dedicata una riunione del Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica lo scorso 19 maggio, che "l’attenzione rimane altissima ma il livello della minaccia non cambia per l’Italia".

Il ministro Minniti "ha chiesto di tenere elevato il livello di vigilanza, rafforzando le misure di sicurezza a protezione degli obiettivi ritenuti più a rischio, nonché verso i luoghi che registrano particolare affluenza e aggregazione di persone". Con una apposita direttiva è stata "richiamata l’attenzione dei prefetti e dei questori per assicurare, attraverso l’impegno delle Forze di Polizia, la massima efficacia di tutti i dispositivi di prevenzione e controllo del territorio".

Nel corso della riunione, apprende l'Adnkronos da fonti qualificate, sono state esaminate le modalità dell'attentato compiuto a Manchester. Un'azione sì isolata, ma non del tutto estemporanea. Il luogo prescelto (il foyer della sala), il momento (al termine del concerto, quando i controlli sono meno assidui) e soprattutto l'esplosivo utilizzato (un 'Ied', Improvised Explosive Device, ordigno artigianale riempito con chiodi per aumentarne il potenziale in termini di efficacia) lasciano decisamente pensare all'azione di un 'lone wolf' in qualche modo collegato con un'organizzazione a monte. Non quindi un elemento radicalizzatosi sul web che decide improvvisamente di accoltellare un passante a caso o di rubare un veicolo per tentare di compiere una strage tra la folla.

Tutti elementi che saranno tenuti in considerazione in occasione delle due prove che attendono gli apparati di sicurezza italiani, la visita di Donald Trump a Roma e il G7 di Taormina. Il dispositivo generale di sicurezza è stato così ulteriormente affinato e la prevenzione portata ai massimi livelli.

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