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Sicurezza stradale: Continental, nostro obiettivo è ridurre a zero mortalità

24 maggio 2017 | 17.59
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 - eyetronic - Fotolia
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"Vision Zero è un concept a cui Continental partecipa: è nostra la visione strategica per i prossimi anni. Zero vittime, zero feriti, zero incidenti". Lo ha detto Alessandro De Martino, amministratore delegato di Continental Italia, parlando del progetto di sicurezza stradale che punta ad azzerare la mortalità in strada.

E' un "traguardo - si legge in una nota di Continental - che il gruppo pone al centro della propria strategia di sviluppo di sistemi e prodotti in grado di assistere già oggi e di sostituire domani l’uomo alla guida, di pari passo con la realizzazione dello scenario tracciato dallo sviluppo dell’intero ecosistema della strada che, insieme ai veicoli, diviene in futuro rete neuronale in cui l’insieme è superiore alla somma dei singoli componenti. Una necessità che nasce da un numero: 1,25 milioni di persone perdono la vita ogni anno nel mondo in incidenti su strada, che rappresentano la prima causa di morte delle persone tra i 15 e i 29 anni".

E, come aggiunge De Martino, "riteniamo la vita e la salute non negoziabili. Per questo crediamo che tutti insieme dovremo lavorare per adeguare tutto ciò che serve, infrastrutture incluse. Sia le aziende, sia la società hanno diritto alla sicurezza". Ma "per potere davvero parlare di sicurezza, è necessario che le tecnologie siano accessibili a prezzi interessanti e il più possibile diffuse. Non solo: servono anche modelli di business che le sostengano".

"Nella mobilità del futuro - si legge ancora nella nota - i veicoli saranno parte di una struttura connessa nella quale essi dialogheranno tra loro e con le infrastrutture e forniranno all’utente un’esperienza di guida molto differente da quella di oggi. L’interazione con il mondo circostante, allora, avverrà in modo automatizzato e il sistema veicolo-infrastruttura sarà in grado di prevedere percorsi alternativi in caso di traffico, gestire le soste, prenotare i parcheggi e coordinarsi con gli altri veicoli".

"Secondo un nostro sondaggio, il 44% dei conducenti intervistati dichiara di vedere di buon occhio la guida automatizzata. I più aperti sono i giovani - continua De Martino - che però sono anche coloro che guidano meno. Ma la percentuale sale al 72% quando si tratta di conducenti professionisti. Il lavoro è articolato delicato, anche perché, a fianco di un nuovo modello tecnico, prevede anche un cambiamento culturale. Pensiamo per esempio a quando le cinture divennero obbligatorie: il processo di accettazione non fu semplice né breve".

"Per Continental - conclude la nota - sono questi gli ingredienti della mobilità del futuro: evoluzione culturale, tecnologia, connessione, interazione dinamica tra veicolo e conducente, sicurezza e struttura, ovvero gestione in tempo reale e in sicurezza di una grande mole di dati. Insieme, tecnologie, persone, adeguati modelli di business e strutture di servizio renderanno il nostro futuro sostenibile".

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