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Arriva l'auto elettrica che si carica viaggiando in autostrada

29 maggio 2017 | 15.53
LETTURA: 4 minuti

Arriva l'auto elettrica che si carica viaggiando in autostrada

Da Torino a Reggio Calabria in autostrada con l'auto elettrica senza più doversi fermare ogni 100 chilometri a ricaricare le batterie, ma, anzi, con la possibilità di arrivare a destinazione con la vettura più carica di quando si è partiti. E' l'obiettivo di Polito Charge While Driving, prototipo realizzato dal Politecnico di Torino a cui sta lavorando da circa quattro anni un team di cinque ricercatori, tutti under 30 del Dipartimento Energia dell'ateneo torinese, Vincenzo Cirimele, Michela Diana, Riccardo Ruffo, Alessandro La Ganga e Mojtaba  Khalilian, coordinato da  due docenti, Paolo Guglielmi e Fabio Freschi, che ha messo a punto un sistema innovativo: le batterie potrebbero ricaricarsi in modo wireless mentre le auto viaggiano su corsie appositamente attrezzate.

Non ci sarebbe, quindi, più la necessità di lunghe e frequenti soste e si arriverebbe a destinazione con le batterie anche più cariche di quando si è partiti, pronti, dunque,  all'utilizzo su strade secondarie, nelle quali il sistema non è installato.  

''Uno dei limiti maggiori alla diffusione delle auto elettriche è la ricarica delle batterie - spiega all'Adnkronos uno dei ricercatori, Vincenzo Cirimele - non solo per la mancanza di autonomia ma anche perchè ogni ricarica richiede tempi piuttosto lunghi, almeno mezz'ora, un'ora. Per contro, ricariche molto veloci tendono a ridurre velocemente la vita delle batterie. Per questo abbiamo messo a punto un sistema di ricarica induttiva che prevede l'installazione di bobine, indicate come trasmettitori, poste al di sotto del manto stradale che inviano al veicolo, a bordo del  quale viene installata una bobina chiamata ricevitore,  la potenza necessaria per viaggiare senza utilizzare la propria batteria".

"Nella sostanza - prosegue il ricercatore - il prototipo si basa su una tecnologia detta inductive power trasfer che funziona attraverso l’utilizzo di induttori risonanti, non richiede alcun contatto elettrico ma  introduce numerosi vantaggi in termini di sicurezza e semplicità di utilizzo, con una notevole riduzione delle necessità di manutenzione, ma soprattutto l’eliminazione di installazioni esterne come le colonnine di ricarica''.  

Il progetto sta per essere testato in un circuito di prova a Susa presso il centro Guida Sicura MotorOasi Piemonte nell’ambito di un’iniziativa di ricerca promossa dall’Ateneo insieme a 24 partner internazionali del progetto europeo Fabric (Feasibility analysis and development of on-road charging solutions for future electric vehicles). Sul sito di prova sono state installate 50 bobine trasmittenti, che invieranno energia ad un ricevitore installato a bordo di un veicolo commerciale leggero.

La diffusione di questa tecnologia permetterebbe di eliminare completamente la necessità di soste per la ricarica e di ridurre notevolmente la capacità delle batterie installate a bordo veicolo, anzi, in applicazioni su percorsi fissi, come ad esempio nel trasporto pubblico, potrebbe comportare la quasi totale eliminazione delle batterie la cui presenza sarebbe dovuta alle sole necessità di backup. Perché diventi realtà, tuttavia, è necessario attrezzare apposite corsie in autostrada con inevitabili costi che, però, potrebbero essere di molto ridotti in caso di economie di scala.

''Il prototipo che stiamo per testare a Susa ha un costo di circa 500 euro al metro  - spiega ancora Cirimele - comprensivo di bobine, elettronica di potenza necessaria a controllare il sistema e installazione su strada, ma se lo si dovesse applicare su larga scala si potrebbe ipotizzare una riduzione di costo considerevole.  Anche se tra i partner del nostro progetto è presente Tecnositaf, società che opera nel settore delle infrastrutture stradali e che gestisce l’autostrada Torino Bardonecchia, non sono per ora previste installazioni sulle corsie autostradali. Chissà, nel prossimo futuro, lo sviluppo di questi sistemi  potrebbe rappresentare una svolta decisiva per la diffusione e lo sviluppo della mobilità elettrica anche basata su fonti alternative a quelle fossili''.

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