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Stadio Roma, Caudo: "Profitti per il privato e debiti per Comune"

08 giugno 2017 | 21.21
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Stadio Roma, Caudo:

"Meno patrimonializzazione per il pubblico, più profitti per il privato e potenziali debiti per la collettività". Così l'ex assessore all'Urbanistica della Giunta Marino, Giovanni Caudo, giudica la delibera approvata dalla giunta Raggi che ridefinisce il pubblico interesse sullo stadio della Roma. In una lettera inviata al presidente dell'Assemblea Capitolina Marcello De Vito, visionata dall'Adnkronos, Caudo parla di "un debito potenziale a carico del Comune per decine di milioni di euro", derivanti da "un’opera pubblica fondamentale per l’intervento", il ponte sul Tevere e lo snodo di collegamento con l'autostrada Roma-Fiumicino, che, si sottolinea nella missiva, "è solo indicata nei disegni senza una precisa e chiara fonte di finanziamento".

"La rivisitazione del progetto così operata - si legge nella lettera di Caudo - configura dei chiari ed evidenti vantaggi al proponente in termini di accresciuti profitti, stimati in diverse decine di milioni di euro. Si consideri poi che questo maggiore vantaggio per il proponente avviene a fronte di una sostanziale riduzione per Roma Capitale della patrimonializzazione in opere che consolidano il pubblico interesse". "Si tratta chiaramente di un fatto importante che deve essere oggetto di attenta valutazione e che contraddice ogni affermazione fatta in questi mesi da parte dell'amministrazione comunale - sottolinea l'ex assessore - Roma Capitale non ha chiesto al proponente di formulare (o riformulare) un piano economico e finanziario dell'intervento da cui poter desumere e valutare tutte le implicazioni economiche e finanziarie conseguenti alla rimodulazione del progetto". "Caro presidente, le scelte politiche ovviamente non sono l'oggetto di questa mia nota - prosegue Caudo - ma lo sono semmai gli esiti di queste soprattutto quando si confrontano con dichiarazioni di pubblico interesse che devono essere comparate con i risvolti della patrimonializzazione pubblica oltre che con i livelli di servizio delle infrastrutture e con le implicazioni sul bilancio pubblico soprattutto se la delibera in oggetto si prefigge di confermare la dichiarazione di pubblico interesse". "In questo caso mi permetto di segnalare che si sta conseguendo come esito una netta ed evidente contrazione dell'interesse pubblico, rispetto alla delibera 132/2014 - aggiunge - a fronte di una altrettanta chiara ed evidente affermazione dei profitti del proponete privato, a scapito per altro dei livelli qualitativi e delle contestualità di funzionamento delle infrastrutture pubbliche". "A tutto questo si aggiunge che un'opera pubblica fondamentale per l'intervento - prosegue Caudo - il ponte sul Tevere e lo snodo di collegamento con l'A91, l'autostrada per Fiumicino, è solo indicata nei disegni senza una precisa e chiara fonte di finanziamento, costituendo cosi un debito potenziale a carico del Comune per decine di milioni di euro ove si decidesse di realizzarlo".

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