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Bindi: "Riina ancora pericoloso, per lui cure continue"

13 giugno 2017 | 14.37
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"Riina conserva immutata sua pericolosità concreta e attuale" mostrando di essere "interessato alle vicende processuali" che lo riguardano. Lo ha detto Rosy Bindi, in una comunicazione a seguito della sua visita all'ospedale di Parma, dove il boss mafioso è ospitato. Per la presidente dell'antimafia, va inoltre ricordato che in mancanza di "nuove leadership (nella mafia, ndr) i soggetti che tornano in libertà, riassumono i ruoli precedenti".  "Riina - ha sottolineato - resta il capo di cosa nostra per le stesse regole mafiose e non perché lo Stato ha vinto".

Inoltre "la cura e l'assistenza continua" che ha "sono identiche o superiori a quelle che potrebbe avere in libertà, a lui è assicurato ogni diritto", ha detto ancora Bindi che ieri ha fatto un sopralluogo presso la struttura ospedaliera di Parma, dove il capo di Cosa nostra, Totò Riina, è attualmente ricoverato. "Ieri mi sono recata, senza preavvertire all'ospedale della città emiliana e presso la sezione del 41 bis della casa circondariale", ha detto la Bindi. 

"Nella struttura ospedaliera si è constatato che il detenuto, con il quale non si è dialogato, era vigile, in sedia a rotelle, in stanza ampia e pulita", inoltre Riina "si alimenta correttamente" e le sue patologie "non manifestano condizioni acute", ha aggiunto la presidente dell'Antimafia, sottolineando che il boss "è costantemente accudito, più volte al giorno dagli infermieri, interloquisce normalmente con il personale, svolge colloqui con i familiari, scrive lettere e legge quelle che riceve, e solo in rare occasioni ha rinunciato alle udienze". 

"La cella - ha poi svelato la Bindi - dove è stato fino al gennaio 2016, è previsto che sia ampliata e dotata di letto 'ospedaliero' per un eventuale rientro in carcere del boss e questi lavori sono iniziati oggi, dove dunque troverebbe condizioni migliori".

"La camera dove si trova ora è di confortevoli dimensioni, assolutamente corrispondente a una qualsiasi stanza di degenza ospedaliera, dotata di bagno privato attrezzato per i disabili, e in ottime condizioni igieniche", ha detto ancora Bindi riferendo in Commissione. Il personale medico "ha inoltre spiegato che il Riina si alimenta autonomamente, è tenuto sotto stretta osservazione medica - quasi 'a vista' - per il controllo delle sue patologie che peraltro, allo stato, non presentano manifestazioni acute, e, per quanto attiene alle sue generali condizioni di decadimento fisico, è costantemente assistito da una équipe di infermieri che lo accudisce più volte al giorno per ogni necessità".

Dal punto di vista intellettivo, come chiarito dai medici e come confermato dagli agenti del GOM addetti alla sorveglianza h24, Riina "interloquisce normalmente con il personale medico, paramedico e della polizia penitenziaria, svolge i colloqui con i familiari e con il suo difensore, scrive lettere ai parenti e legge senza difficoltà quelle che riceve, partecipa alle udienze sebbene ciò comporti uno spostamento temporaneo presso la casa di reclusione di Parma e solo in rare occasioni ha dovuto rinunciarvi ma non per sua volontà bensì per la contraria indicazione dei sanitari in relazione alla sua salute".

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