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Botte da infarto: l'aggressione al tassista morto a Catania

17 giugno 2017 | 19.56
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Un 25enne russo, N.G., originario di Mosca, ma che ha anche passaporto italiano, è stato fermato da carabinieri nell'ambito delle indagini della morte del tassista A.L., di 61 anni, deceduto in ospedale per un infarto due ore dopo essere stato pestato vicino alla stazione ferroviaria di Acireale. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dalla Procura di Catania e ipotizza il reato di omicidio preterintenzionale aggravato.

L’indagato, il 12 giugno, si è reso responsabile di una violenta aggressione nei confronti del tassista, deceduto poco dopo presso l’Ospedale di Acireale per arresto cardiocircolatorio.

I militari dell’Arma sono riusciti, in poche ore, a ricostruire la dinamica dei fatti con l'indagine coordinata dalla Procura di Catania, avviata a seguito del decesso della vittima. La visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza e le testimonianze raccolte hanno permesso di accertare che il russo ha incontrato, in maniera fortuita, il 61enne nei pressi della stazione ferroviaria: secondo l'indagato, il tassista avrebbe sottratto qualche giorno prima un portafogli alla giovane compagna.

I due hanno iniziato a discutere, in maniera animata dello smarrimento del portafogli e da lì è nata una violenta colluttazione, nella quale il tassista ha avuto la peggio, travolto dai calci e dei pugni sferrati dal giovane. Il tutto, nella centrale stazione ferroviaria, sotto gli occhi increduli e spaventati dei presenti.

L’indagato, in compagnia della fidanzata e di un’amica, ha poi subito preso un treno diretto a Messina, per giungere quindi nella città di Milazzo, domicilio dei tre.

Nel pomeriggio del 13 giugno quindi, i protagonisti della triste vicenda sono stati condotti presso il Comando Carabinieri di Acireale dove, alla presenza del magistrato di questa Procura, sono stati effettuati gli ultimi accertamenti investigativi che hanno permesso di acclarare i gravi indizi di colpevolezza nei confronti del giovane. I militari dell’Arma, quindi, al termine delle formalità di rito, hanno posto in stato di fermo l’indagato e lo hanno condotto presso la Casa Circondariale di Catania “Piazza Lanza”, a disposizione dell'autorità giudiziaria.

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