Lara Bombonati, dalle colline dell'Alessandrino alla jihad in Siria. La donna, 26 anni, islamizzata in 'Khadija', è stata fermata dalla Digos di Torino in esecuzione di un provvedimento della procura del capoluogo piemontese.
LA STAFFETTA IN SIRIA - Aveva raggiunto la Turchia nel 2014 e si era trasferita in Siria insieme al marito, Francesco Cascio. Da lì, in seguito all’affiliazione al raggruppamento di combattenti provenienti da varie aree, aveva "prestato la propria opera di sostegno", riferisce l'AdnKronos citando fonti investigative, come "staffetta verso il territorio turco", mentre Cascio aveva incarichi di combattimento.
DIVENTARE MARTIRE - Dal monitoraggio investigativo effettuato sulla donna sono emerse "le modalità della morte di Cascio", avvenuta il 26 dicembre scorso "durante un'irruzione armata in un campo d’addestramento in territorio siriano", oltre alla sua "precedente spasmodica ricerca" della jihad "con interessamenti verso altri teatri bellici quali Sudan, Somalia e Palestina al fine di diventare martire".
I DOCUMENTI DA DISTRUGGERE - "Tra le varie attività operate nel periodo di militanza presso la propaggine jihadista", Lara Bombonati, sottolineano gli inquirenti, "si era recata in Turchia con lo specifico incarico impartitole dal leader della consegna e acquisizione ovvero occultamento e distruzione di non meglio precisati documenti". In questo frangente era stata scoperta dalle autorità turche mentre tentava di rientrare in Siria. Era stata arrestata e quindi espulsa, per poi tornare in Italia.