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Torino, disoccupata si dà fuoco all'Inps: è grave

27 giugno 2017 | 14.39
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

Una donna di 46 anni si è data fuoco davanti alla sede dell'Inps di corso Giulio Cesare a Torino.

Secondo i primi accertamenti la donna disoccupata, era stata licenziata il 13 gennaio scorso da un'azienda multiservizi del torinese, si sarebbe cosparsa di liquido infiammabile braccia, torace e volto e poi si sarebbe data fuoco.

Subito soccorsa, è stata prima trasportata all'ospedale San Giovanni Bosco; poi, viste le gravi condizioni, al centro grandi ustionati del Cto dove è ricoverata in prognosi riservata. Sull'accaduto sta indagando la polizia.

Questa mattina si era presentata agli uffici dell'ente di previdenza per chiedere conto degli assegni di disoccupazione per cui aveva fatto richiesta lo scorso 24 gennaio data che, a quando si apprende, coincideva con l'ultimo giorno di malattia.

Per legge, però, prima di poter erogare l'assegno, l'istituto deve ricevere documentazione che attesta la riacquistata capacità lavorativa che all'Inps era giunta lo scorso 25 maggio. Pertanto, chiusa la pratica, il primo assegno di disoccupazione le era stato liquidato lo scorso 1 giugno.

Secondo quanto emerso, la donna si sarebbe presentata negli uffici ma la funzionaria non avrebbe avuto neppure il tempo di spiegarle che non avrebbe perso i soldi dei mesi precedenti perché subito sarebbe nata una discussione durante la quale la donna dopo essersi cosparsa di liquido infiammabile si è data fuoco.

"Innanzitutto vorrei ringraziare quel magrebino che questa mattina intervenendo con lo spirito che è tipico delle persone perbene, indipendentemente da colore della pelle e credo religioso, ha permesso a mia sorella di essere ancora qui, grave, ma sembra meno di quello che mi avevano detto appena accaduto il fatto" ha detto il fratello della donna dopo aver parlato con i medici.

"Certamente era esasperata - racconta poi parlando della sorella - se non lo fosse stata non avrebbe non solo fatto ma neppure pensato un simile gesto. Da dieci anni era addetta alle pulizie con contratto a tempo indeterminato in un locale di ristorazione dell'hinterland torinese, poi qualche mese fa la perdita del lavoro, la cooperativa subentrata che non è stata in grado di assumere i lavoratori licenziati, l'umiliazione di trovarsi senza occupazione, l'impossibilità di poter contare sul tfr, le difficoltà quotidiane. Tutto questo ha pesato su una persona sensibile qual è mia sorella. Questa mattina, qualche ore prima, su Fb lo aveva scritto 'vado e li faccio neri', ma non doveva andare così".

"Un gesto che ci ha sconvolti tutti, sapevamo che aveva problemi con l'Inps ma quello che è successo oggi ci ha scosso profondamente" ha detto all'Adnkronos l'amministratore della società che gestisce il locale di ristorazione alla periferia del capoluogo piemontese dove per dieci anni ha lavorato la 46enne.

"Un tempo la signora era dipendente diretta della nostra società che è una srl - spiega - poi, i lavoratori hanno costituito una cooperativa e quando questa di fronte alle difficoltà è stata messa in liquidazione, come azienda ci siamo fatti carico di garantire il maggior numero di posti di lavoro possibile, ma purtroppo il lavoro di pulizia non era economicamente sostenibile per questo abbiamo dovuto affidarlo a un fornitore terzo".

"In ogni caso non era in alcun dubbio l'erogazione del tfr, sapevano delle sue difficoltà - conclude - e quanto successo ci ha sconvolto".

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