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Roma, Marra torna libero: "Raggi mi scongiurò di tornare da aspettativa"

04 luglio 2017 | 18.33
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(Fotogramma)
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L'ex capo del personale in Campidoglio Raffaele Marra e l'imprenditore Sergio Scarpellini, imputati per concorso in corruzione, tornano liberi. Entrambi erano ai domiciliari. I giudici revocando i domiciliari hanno imposto l'obbligo di firma giornaliero tra le 19 e le 20, il divieto di espatrio e l'interdizione dai pubblici uffici per un anno.

Processo Marra-Scarpellini, "Raggi chiederà di essere interrogata"

Marra: "Non sono un corrotto": "Io sono un servitore dello Stato. L'arresto mi ha distrutto, devastato". A dirlo l'ex capo del personale in Campidoglio Raffaele Marra nel corso dell'esame in aula nel processo che lo vede imputato. "Io sono una persona perbene - ha detto Marra rispondendo alle domande - non sono un corrotto e spero che ciò emerga dal processo, non ho nulla da nascondere".

Marra ha spiegato che i 367mila chiesti a Scarpellini "erano un prestito per mia moglie. Io ho fatto solo da mediatore e mi sono rivolto a un amico per avere quella cifra. Quello che è stato scritto su di me sono solo falsità, sono stato massacrato dalla stampa".

Sui rapporti con l'imprenditore, Marra ha spiegato: "Sergio Scarpellini l'ho sempre visto molto poco, frequentavo invece il figlio Andrea. Sergio non mi ha mai chiesto di intervenire per agevolare le sue pratiche, non ho mai fatto qualcosa per lui".

L'ex capo del personale in Campidoglio ha spiegato in oltre che non voleva tornare dall'aspettativa ma Raggi "mi chiedeva di darle una mano, mi hanno scongiurato di rientrare". "Le parole 'sono a disposizione' 'agli ordini' sono solite pronunciarle spesso, ci sono in almeno 20 conversazioni, sono stati in Finanza, ho rispetto per le gerarchie e quindi quando mi chiama qualche superiore mi esprimo sempre in questi termini", ha spiegato.

Anche Scarpellini in aula ha spiegato che "al Comune lui per me non avrebbe potuto fare niente, non sapeva nulla dei miei rapporti professionali con il Campidoglio. Con lui c'era solo un rapporto di simpatia - ha detto l'imprenditore - Non sapevo che stava dalla Raggi l'ho appreso dai giornali".

Di sé ha detto: "Sono un imprenditore all'antica, mi e' piaciuto sempre aiutare la gente, ho fatto prestiti a tanti. Io non mi merito di stare qui, quando ho letto l'ordinanza cautelare sono diventato pazzo". La prossima udienza è prevista il prossimo 14 settembre con l'esame dei testimoni chiamati dalla difesa di Scarpellini.

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