Migranti e sbarchi, la questione entra nel vivo. Si tiene infatti a Tallinn, sotto la presidenza estone, la riunione dei ministri degli Interni dell'Unione europea dedicata all'emergenza e alle richieste di aiuto dell'Italia.
Una riunione che si è resa necessaria visto l'alto numero di persone che toccano costantemente le coste (non solo) italiane: nel periodo tra il primo gennaio 2017 e lunedì 3 luglio, infatti, gli arrivi attraverso il Mar Mediterraneo sono stati quasi 100mila (98.185).
Secondo i dati pubblicati sul sito dell'Unhcr (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati), la grandissima parte dei migranti che affronta la traversata arriva in Italia (84.885), seguita da Grecia (9.461) e Spagna (6.411).
Un numero dietro al quale, va ricordato, ci sono persone. E molte di queste persone non ce l'hanno fatta: sono infatti almeno 2.306 (dato aggiornato al 5 luglio) i morti e i dispersi da inizio 2017.
Inoltre, per il 17,1% si tratta di bambini con l'11,4% composto da donne e il 71,5% da uomini.
Per quanto riguarda la nazionalità dei migranti (con dati aggiornati in questo caso tra fine aprile e fine maggio) il Paese dal quale ne arrivano di più è la Guinea (11.6% pari a 5.960 persone, al 31 maggio); a seguire Nigeria (10.2% pari a 5.255 persone), Costa d'Avorio (10.1% e 5.201), Bangladesh (9.0% e 4.645 al 30 aprile) e Siria (8.1% con 4.161 persone).
Poi Gambia (7.0% e 3.619), Marocco (5.8% e 2.967), Senegal (5.0% e 2.555) e Mali (3.7% con 1.915 persone).