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Palermo, staccata la testa del busto di Falcone

10 luglio 2017 | 14.05
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

Raid alla scuola 'Giovanni Falcone' di via Pensabene, nel quartiere Zen di Palermo. Ignoti si sono introdotti nel cortile dell'istituto scolastico e hanno staccato la testa e un pezzo del busto alla statua dedicata al giudice antimafia ucciso da Cosa nostra. Poi hanno scagliato la parte di statua divelta contro la vetrata della porta d'ingresso mandandola in frantumi. Sulla vicenda indaga la polizia.

E c'è stato ancora un atto di vandalismo, sempre a Palermo, contro un'immagine di Falcone. Ignoti hanno bruciato un cartellone con l'immagine del giudice posizionato davanti ai cancelli della scuola Alcide De Gasperi e che faceva parte di un gruppo di altri cartelloni che erano stati realizzati nei giorni scorsi dagli studenti della scuola.

"Oltraggiare la memoria di #Falcone è una misera esibizione di vigliaccheria" ha scritto su Twitter il premier Paolo Gentiloni.

FEDELI - Di "episodio grave e vigliacco" da condannare "con decisione" parla la ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli, per la quale "la scuola non si arrende. Che chi la colpisce, provando ad attaccare un presidio di legalità e cittadinanza, non fermerà l'esercito delle educatrici e degli educatori, delle giovani e dei giovani che attraverso la scuola e grazie alla scuola riescono a riscattarsi anche in territori difficili''.

La ministra ha già contattato la dirigente della 'Falcone', Daniela Lo Verde, per esprimerle sostegno e vicinanza. ''Faremo subito restaurare la statua" assicura Fedeli.

ORLANDO - "Sdegno, rabbia e rammarico per il gravissimo episodio" dice il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. "La memoria di Giovanni Falcone non potrà essere scalfita in nessun modo da alcuno. Proprio dalla sua memoria e dalla scuola, che con quel gesto vile è stata offesa, è iniziata la riscossa del popolo italiano e siciliano contro la mafia. Una battaglia lunga e impegnativa che sta vedendo e vedrà le mafie sconfitte".

BINDI - ''L'oltraggio alla statua di Giovanni Falcone è triste e vergognoso. A 25 anni della strage di Capaci questo scempio ci ricorda che a Palermo la mafia c'è e si sente ancora forte. A questa esibizione di mafiosità occorre reagire e non permettere che l'indifferenza calpesti la memoria del sacrificio del giudice Falcone. La città faccia sentire la sua ribellione e la sua vicinanza ai martiri della lotta alla mafia" dichiara in una nota Rosy Bindi, presidente della Commissione antimafia.

ANM - "Ancora oggi, dopo tanti anni dalla sua morte, la memoria di Giovanni Falcone fa paura. E lo dimostra quanto è accaduto oggi a Palermo'' dice l'Associazione nazionale magistrati, condannando duramente il gesto vandalico ai danni della statua del giudice.

MARIA FALCONE - "Sono costernata da un episodio di vandalismo che per la seconda volta colpisce un baluardo di legalità in un quartiere estremamente sensibile della nostra città. Sono accanto agli studenti e ai cittadini del quartiere che credono e si battono nel nome di Giovanni Falcone e che fino allo scorso 23 maggio hanno portato la loro rappresentanza in piazza Magione a onorare il nome di Giovanni e Paolo" dichiara in una nota Maria Falcone, sorella di Giovanni.

"Non ci arrenderemo mai e la statua risorgerà più bella di prima - assicura - ma chiedo alla autorità di pubblica sicurezza di garantire per il futuro un presidio adeguato a un monumento simbolo della nostra città".

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