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Stragi di Stato, in manette boss Cosa Nostra e 'Ndrangheta

26 luglio 2017 | 07.49
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Foto di repertorio (Fotogramma)
Foto di repertorio (Fotogramma)

E’ in corso dalle prime ore di questa mattina una vasta operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, finalizzata all’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti elementi di vertice della ‘Ndrangheta e di Cosa Nostra che, nel quadro di un’unica strategia mafiosa di attacco allo Stato negli anni ‘93 e ’94, sono ritenuti responsabili di essere tra i mandanti dei tre attentati compiuti in danno dei Carabinieri di Reggio Calabria, in cui persero la vita, il 18 gennaio 1994, gli Appuntati Antonio Fava e Giuseppe Garofalo; rimasero gravemente feriti, l’1 febbraio 1994, l’Appuntato Bartolomeo Musicò e il Brigadiere Salvatore Serra e rimasero miracolosamente illesi, l’1 dicembre 1994, il Carabiniere Vincenzo Pasqua e l’Appuntato Silvio Ricciardo.

Sono in corso di esecuzione anche numerose perquisizioni in diverse regioni d’Italia. Alle operazioni eseguite dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, dal Servizio Centrale Antiterrorismo e dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, partecipano anche i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria.

I boss arrestati sono il siciliano Giuseppe Graviano, capo del mandamento mafioso di Brancaccio, coordinatore delle cosiddette ''stragi continentali'' eseguite da Cosa Nostra, attualmente detenuto in regime di carcere duro. L'altro soggetto colpito dalla misura cautelare della custodia in carcere è il calabrese Rocco Santo Filippone, di 77 anni, di Melicucco (Rc), capo del mandamento tirrenico della 'Ndrangheta all'epoca degli attentati ai Carabinieri. A quest'ultimo, la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria contesta anche il reato di associazione mafiosa per essere, anche attualmente, l'elemento di vertice dell'articolazione territoriale della 'ndrangheta, localmente denominata cosca Filippone, direttamente collegata alla più articolata e potente cosca Piromalli di Gioia Tauro, al quale sono demandati compiti di particolare rilievo come quello di curare le relazioni e incontrare i capi delle altre famiglie di 'ndrangheta al fine di dare esecuzione alle decisioni di maggior rilevanza criminale, deliberate dalla componente riservata della organizzazione mafiosa calabrese, come quelle di aderire alla strategia stragista di attacco alle istituzioni dello Stato, attuata in Calabria, negli anni '93 e '94, in sinergia con Cosa Nostra attraverso il compimento degli omicidi e tentati omicidi dei Carabinieri, materialmente eseguiti da Giuseppe Calabrò e Consolato Villani. L'operazione odierna è stata denominata ''Ndrangheta stragista'.

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