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Taglia su Igor, arrivano i primi soldi sul conto corrente

28 luglio 2017 | 10.48
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Sono rimaste poche decine di carabinieri a cercare nella 'zona rossa' tra Marmorta e Molinella (Bologna) Norbert Feher, alias Igor Vaclavic, 36 anni, assassino di Davide Fabbri, il barista di Budrio ucciso con un colpo di pistola nel suo locale, e della guardia ecologica Valerio Verri, freddati nella prima settimana di aprile. Il migliaio di uomini delle forze speciali radunati per la caccia all'uomo ha lasciato la zona già da un mese. E, secondo molti, Igor ormai avrebbe lasciato l'Italia, diretto verso lidi più tranquilli: si parla di una pista brasiliana ma secondo altri sarebbe già al sicuro in Serbia, suo Paese d'origine. Nulla trapela dagli ambiti investigativi in cui è forte l'imbarazzo per una cattura mai avvenuta.

Intanto cominciano ad arrivare i primi contributi sul conto corrente bancario aperto lunedì scorso dal Comitato degli amici di Davide Fabbri per il bando, da loro pubblicato, in cui offrono una ricompensa per la cattura del killer, fissata in 50mila euro, a chi, per primo, darà notizie certe su di lui (premio dimezzato se invece le informazioni dovessero contribuire a trovarne il cadavere, col termine del bando fissato al 22 ottobre). Contributi che aiuteranno a mettere insieme la cifra del premio.

Il bando è inattaccabile dal punto di vista giuridico: si tratta di un'offerta pubblica di ricompensa così come previsto dal Codice civile. L'iniziativa, però, ha diviso i cittadini di Budrio, il neosindaco Maurizio Mazzanti ha espresso la sua perplessità su una giustizia che ha definito "da Far West". Feher è già stato condannato per alcune rapine violente nel Ferrarese nel 2015 ma questa volta, se non verrà trovato, non ci sarà alcun processo e, senza una sentenza, i familiari delle vittime difficilmente potranno accedere al Fondo statale per le vittime di reati violenti.

Entrambe le famiglie hanno presentato un esposto alla magistratura. Quella della guardia ecologica sostiene che Verri non doveva trovarsi nella zona rossa visto che si era già a conoscenza del fatto che Feher, dopo il primo omicidio, stava fuggendo armato e pericoloso in quelle strade. La vedova del barista di Budrio chiede invece giustizia per il fatto che il killer, nonostante la sua carriera criminale come rapinatore, non sia stato rintracciato ed espulso dall'Italia.

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