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Genova, maxi blitz contro 'ndrangheta: sequestrati appartamenti e attività

01 agosto 2017 | 18.40
LETTURA: 2 minuti

Maxi operazione della polizia all'alba contro la 'ndrangheta con sequestri di immobili e imprese anche nel levante genovese, a Lavagna e Sestri Levante.

Dopo gli accertamenti di carattere patrimoniale portati a termine dalla sezione criminalità organizzata della squadra mobile di Genova, con la collaborazione di quella di Milano, il tribunale di Genova ha emesso un provvedimento per il sequestro di tutti i beni immobili, autovetture di grossa cilindrata, conti correnti e deposito titoli in disponibilità agli affiliati alla 'ndrina Rodà-Casile, referenti della 'ndrangheta calabrese nel Tigullio in provincia di Genova. Oltre a questi sono scattati i sigilli alle imprese degli stessi affiliati, gestite mediante parenti che agivano come prestanome.

Sul piano complessivo l'operazione ha portato ad un sequestro di beni del valore di 3,5 milioni a disposizione dei boss Rodà, Paltrinieri e Casile, riferiti alla 'ndrangheta nel Tigullio: 5 appartamenti a Lavagna, Sestri Levante e Milano, 4 garage tra Milano e Lavagna, attività commerciali nel levante genovese, 20 conti correnti e depositi titoli, 5 auto di lusso, due società, una sala videolottery, un internet point a Lavagna e un ristorante a Sestri Levante.

La polizia di Genova ha eseguito la misura di prevenzione patrimoniale con un blitz dalle prime ore della mattinata nelle province di Genova e Milano, nei confronti di alcuni soggetti ritenuti appartenenti alla 'ndrangheta ma da anni residenti in Liguria, attivi nei reati di usura, estorsione, esercizio di abusivo attività finanziaria e traffico di stupefacenti, oltre che nel riciclaggio di denaro di provenienza illecita con la conseguente intestazione fittizia di beni e società.

Nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Genova, a giugno 2016 erano già state tratte in arresto otto persone – tra cui l’ex sindaco di Lavagna – ed eseguite misure cautelari a carico di altre tre persone.

Gli ulteriori accertamenti sulle proiezioni e gli interessi economici della 'ndrina Rodà-Casile nella provincia di Genova, avevano consentito di individuare nuovi investimenti, sia immobiliari che in attività economiche nel settore delle videolottery, realizzati dall’uomo di fiducia del capo della struttura territoriale di 'ndrangheta, la 'Locale di Lavagna' che a marzo 2017 era stato arrestato insieme ad altri tre affiliati.

L'inchiesta sugli affari della 'ndrangheta nel Levante aveva portato ad inizio 2017 anche allo scioglimento del comune di Lavagna per infiltrazioni della criminalità organizzata.

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