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Corruzione e truffa, arrestato sindaco di Torre del Greco

07 agosto 2017 | 09.51
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Corruzione, truffa e falso in atto pubblico: sono i reati contestati al sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello, che è stato arrestato. In base alle indagini il primo cittadino avrebbe favorito, grazie al proprio ruolo, la ditta ‘Fratelli Balsamo srl’, un’importante azienda che si occupa dei rifiuti in varie province della Campania. Durante l’operazione della GdF di questa mattina sono stati arrestati anche Massimo e Antonio Balsamo mentre sono finiti ai domiciliari Ciro Balsamo, Francesco Poeti e Virgilio Poeti.

Dalle indagini è emerso quello che gli inquirenti definiscono un vero e proprio “mercimonio” da parte del sindaco, che favoriva l’azienda dei Balsamo. L’impresa di rifiuti, in cambio, ripagava il primo cittadino con denaro, che veniva consegnato a Borriello “nel corso di incontri mensili - scrive la Procura - che avvenivano in luoghi appartati, privi di copertura dei cellulari, mediante passaggi da un’auto all’altra”. Stratagemmi che però non sono serviti perché tutti gli incontri sono stati documentati dalle fiamme gialle con video e intercettazioni ambientali. Per mettere da parte i 'fondi neri' destinati al sindaco di Torre del Greco, la ditta di rifiuti emetteva e registrava fatture per operazioni inesistenti attestando falsamente operazioni per il lavaggio e la sanificazione dei mezzi impiegati per la raccolta dei rifiuti.

Anche sullo stesso appalto che la ‘Balsamo srl’ si era assicurata con il Comune, pesano, secondo gli inquirenti, molte ombre dal momento che la ditta era riuscita a subentrare - in maniera poco chiara - alla 'Ego Eco' che se lo era aggiudicato per oltre 30 milioni di euro nel periodo da maggio 2012 a gennaio 2016. Subito dopo infatti il sindaco si sarebbe intromesso nella vicenda e attraverso una serie di iniziative amministrative ha fatto decadere l’appalto della Ego Eco favorendo la ditta dei fratelli Balsamo, subentrata per effetto dello scorrimento in graduatoria.

In particolare, il primo cittadino, scrive la Procura, effettuava “in prima persona” e anche “di notte” “rigidi controlli sul servizio eseguito dalla Ego Eco", così da contestarle penalità per importi pari alla metà di quanto l’azienda avrebbe dovuto percepire mensilmente. Sempre lo stesso Borriello avrebbe poi istituito un servizio sostitutivo di raccolta dei rifiuti svolto da dipendenti comunali in servizio in uffici diversi dalla nettezza urbana, violando così la normativa di settore oltre ad aver denunciato all’Asl Napoli 3 una situazione ”di pericolo per la salute pubblica”. Grazie a tutti questi stratagemmi, alla fine la ditta ‘Fratelli Balsamo srl’ era riuscita ad assicurarsi l’appalto, nonostante non avesse i requisiti economici-finanziari per partecipare alla gara.

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