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Alla corte degli Estensi, Ferrara regina del Rinascimento

11 agosto 2017 | 11.17
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Ferrara, Cattedrale di San Giorgio (CREDIT: A.Cambone, R.Isotti - Homo ambiens/Touring Club Italiano)
Ferrara, Cattedrale di San Giorgio (CREDIT: A.Cambone, R.Isotti - Homo ambiens/Touring Club Italiano)

Un viaggio nel cuore del Rinascimento estense. Chi arriva a Ferrara, conosciuta come prima 'città moderna' d’Europa, scoprirà le meraviglie di un luogo che il duca Ercole I d’Este decise di ampliare dal nucleo medievale, affidando il grandioso progetto all’architetto e urbanista di corte Biagio Rossetti.

La città, con il delta del Po, costituisce uno straordinario paesaggio culturale. L’area comprende il centro urbano di Ferrara e i terreni agricoli limitrofi all’interno dell’antico e vasto delta del fiume Po.

Il sito patrimonio dell'umanità, uno dei beni italiani Unesco promossi dal progetto di Autostrade per l'Italia 'Sei in un Paese meraviglioso', si estende fino alla cinta delle mura difensive, che nel XII secolo inizialmente delimitava il centro storico di Ferrara. Nel corso del tempo le mura di cinta della città medievale furono estese per far fronte alla crescita urbana, e oggi le mura circondano la città medievale, la Cattedrale di San Giorgio e il Castello Estense (FOTO).

Grazie all’attuazione di una serie di schemi di pianificazione urbana, Ferrara divenne la prima città rinascimentale a svilupparsi con l’ausilio di un complesso piano di urbanizzazione. Tra questi, lo schema più conosciuto, l’Addizione Erculea, progettato da Rossetti alla fine del XV secolo, fu uno dei primi piani di urbanizzazione basato sul concetto di prospettiva.

Il delta della valle del Po è stato abitato per migliaia di anni. Dal XIV al XVI secolo la famiglia regnante d’Este realizzò vasti progetti di bonifica e di edilizia, che donarono a quest’area il carattere distintivo tipico di Ferrara, sede proprio della famiglia d’Este. Le trasformazioni realizzate nelle campagne intorno a Ferrara durante il Rinascimento includono la bonifica di ampie aree paludose, l’istituzione di castalderie (poderi), la costruzione di canali e strade nel quadro del piano generale di sviluppo urbano e l’edificazione di una rete di residenze nobiliari note come le 'Delizie estensi', una sorta di collegamento tra la capitale del Ducato e la foce del fiume. Proprio per questo nel 1999 l’Unesco ha incluso nel Patrimonio mondiale dell’Umanità, insieme al centro storico di Ferrara (già inserito nel 1995), anche le Delizie estensi e il Delta del Po.

Nei criteri di iscrizione previsti dalla Convenzione sulla protezione del Patrimonio Mondiale si legge che "gli sviluppi urbanistici realizzati nella Ferrara rinascimentale ebbero una profonda influenza sulla progettazione urbanistica e sui processi di conservazione programmati nel corso dei secoli successivi. La scuola architettonica ferrarese (Biagio Rossetti, Girolamo da Carpi, Giambattista Aleotti, ecc.) esportò metodi ed elementi del design urbanistico, come mura e fortezze, anche nella pianificazione di altre città italiane ed europee".

"Le residenze ducali Estensi nel delta del Po - si sottolinea - dimostrano in maniera eccezionale l’influenza della cultura rinascimentale sul paesaggio naturale".

Ancora, "il centro storico di Ferrara è un esempio eccezionale di pianificazione urbanistica rinascimentale che a tutt’oggi presenta praticamente intatti, impianto, fabbricati e tessuto urbano" e "il delta del Po rappresenta uno straordinario paesaggio culturale pianificato che in gran parte conserva il suo impianto originale".

"Durante i due secoli determinanti per il Rinascimento - è scritto inoltre nei criteri - la brillante corte della famiglia d’Este riuscì ad attrarre artisti di primo piano, poeti e filosofi e divenne un centro fondamentale per lo sviluppo e l’applicazione pratica del 'nuovo umanesimo' in Italia".

'Voghenza. Il mondo in miniatura' e 'Argenta. Oasi d’acqua' sono le altre experience proposte dal progetto di Autostrade per l'Italia nell'area di servizio Po Ovest.

Il percorso enogastronomico porta a gustare la celebre coppia ferrarese, nota in dialetto come ciopa o ciupeta: un pane a pasta dura, nato nel Cinquecento, la cui forma, data dall’unione di due filoncini, ricorda quella di un fiocco. Per arrivare fino ai dolci, con il pampapato di antichissima tradizione conventuale: a forma di zuccotto, è impreziosito da frutta secca, spezie e canditi. Chi ama il cioccolato non può perdersi la torta tenerina: nata nel primo Novecento, spicca per il suo cuore morbidissimo e cremoso.

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