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Lago Bracciano, da Tribunale no a stop prelievi

14 agosto 2017 | 21.52
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Foto Adnkronos
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Il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche ha accolto il ricorso presentato da Roma Capitale contro l'ordinanza della Regione Lazio del 28 luglio 2017 in merito alla regolamentazione del livello idrometrico del lago di Bracciano. In particolare è stata sospesa l’efficacia dell’ordinanza regionale nelle parte in cui dispone di azzerare ogni prelievo dal giorno 1 settembre 2017, di limitarlo alla soglia massima di 200 litri al secondo dall'11 agosto al 31 agosto.

"Con la sospensione del provvedimento - spiega il Campidoglio in una nota - l’Acea potrà continuare a prelevare fino a 400 litri al secondo e dunque garantire un adeguato approvvigionamento idrico alla città. Il Campidoglio aveva presentato ricorso nella prospettiva di evitare la sospensione della captazione dal lago di Bracciano, con le gravi conseguenze per la città di Roma, dal 1 settembre. L'obiettivo, infatti, era garantire l'acqua ai cittadini romani".

"È importante sottolineare che questa settimana - prosegue la nota - arriveranno a 580 gli interventi compiuti da Acea per ridurre la dispersione di acqua con un recupero di efficienza che l’azienda stima ad oggi in 800 litri al secondo. Completati gli interventi di efficientamento della rete e con l’apertura delle nuove fonti di captazione sarà infine possibile cessare l’approvvigionamento dal lago di Bracciano".

Abbiamo garantito l’acqua ai cittadini romani e scongiurato che a settembre un milione e mezzo di persone restassero senza. Nel frattempo siamo in prima linea per tutelare il Lago di Bracciano. Su questo tema - commenta la sindaca di Roma Virginia Raggi - il nostro impegno è massimo. Infatti sin dal mese di maggio scorso, ben prima della improvvisa emergenza dichiarata dalla Regione, la nuova governance di Acea ha fatto partire un fitto controllo sulla rete per trovare perdite occulte e per riparare le tubature".

"Ad oggi sono stati controllati più di 3mila km di infrastruttura idrica su 5.400 totali: si sono potuti così recuperare 500 litri al secondo di dispersione. Finalmente si è invertita la rotta con un piano di investimenti sulle reti. Nel frattempo siamo al lavoro per verificare le captazioni abusive e i pozzi non autorizzati che nel tempo sembrano essere comparsi intorno al lago: chiediamo la massima collaborazione alla Regione, ai comuni di Anguillara, Trevignano e Bracciano e al Consorzio del lago perché la tutela del bacino è responsabilità di tutti".

REGIONE, CONTINUA AZIONE PER TUTTI I CITTADINI DEL LAZIO - "La Regione Lazio prende atto della sentenza del Tribunale delle Acque, che si è pronunciato a seguito del ricorso presentato dalla sindaca di Roma e della Città metropolitana, Virginia Raggi, in opposizione alla seconda ordinanza con cui l'Amministrazione regionale ha imposto la mitigazione progressiva delle quote di captazione dal lago di Bracciano da parte di Acea Ato2, stabilendo di ridurle a zero dal 1° settembre. La sentenza, comunque, permette di ridurre la captazione dal Lago di Bracciano dai 1.100 litri/sec. consentiti fino a luglio ai 400 litri/sec permessi ora". Lo comunica in una nota la Regione Lazio. "Fermi restando i principi di competenza che coinvolgono Ato2, ovvero Roma Capitale ed i Comuni della provincia, da parte sua la Regione Lazio continuerà ad esercitare la propria azione nei diversi ambiti di diretta attinenza: idraulico, concessionario, ambientale. Così come accaduto sino ad oggi, ogni atto regionale continuerà a perseguire il rispetto di principi inalienabili, dalla tutela della salute pubblica alla tutela ambientale. Principi certamente efficaci, ma solo quando incardinati su un più grande principio: il rispetto del diritto di eguaglianza tra tutti i cittadini del Lazio".

BONELLI, RAGGI INSENSIBILE A ECOSISTEMA LAGO - "La Raggi si è comportata senza nessuna sensibilità nei confronti dell'ecosistema del Lago di Bracciano. Non ha minimamente collaborato con la Regione Lazio rispetto all'ordinanza emessa che era assolutamente giusta e lungimirante". Così in una nota il coordinatore dei Verdi Angelo Bonelli. "E' incomprensibile la motivazione del Tribunale delle acque quando parla di 'rischio ambientale incerto e non imminente', infatti se ci troviamo in questa condizione è grave è proprio perché non si sono mai presi provvedimenti a lungo termine". La sindaca di Roma, Virginia Raggi, quindi, prosegue l'ecologista, "dando l'autorizzazione a bersi tutto il Lago di Bracciano si farà grave e carico di tutte le conseguenze dal punto di vista ambientale e del pericolo per l'ecosistema. E' triste non vedere nella sindaca di Roma un briciolo di sensibilità ambientalista". "Nessuna lungimiranza: solo se la Raggi avesse collaborato con la Regione Lazio - conclude Bonelli - avremmo potuto dire che esiste un futuro per il Lago di Bracciano. Oggi, a causa sua, nessuno è in grado di dire se un futuro per quell'ecosistema ci sarà".

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