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Palermo senza acqua, limiti a prelievi per navi da crociera

24 agosto 2017 | 15.06
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(Xinhua)
(Xinhua)

Un calendario di prelievi a orari scaglionati, che dovranno avvenire non per periodi prolungati e non in orari di massima richiesta idrica. Non sarà, inoltre, possibile che il prelievo tramite gli impianti portuali possa durare più di 10 ore al giorno. L'Amap, l'azienda che gestisce il servizio idrico a Palermo, prova a correre ai ripari dopo i numerosi disservizi idrici registratisi da un capo all'altro della città a causa della presenza delle navi da crociera nel capoluogo siciliano. I giganti del mare, infatti, si approvvigionano di centinaia di migliaia di litri d'acqua potabile, determinando un calo di pressione nella rete idrica cittadina, che interessa un'ampia parte del centro storico.

Il fatto, mai verificatosi in precedenza, è determinato dal fatto che tutte le navi che incrociano in porti italiani svolgono tale operazione a Palermo dopo che le altre regioni hanno dichiarato lo stato di calamità naturale per la siccità, vietando prelievi di questo tipo. "Siamo di fronte ad una situazione davvero straordinaria - dice Maria Prestigiacomo, presidente di Amap - che scarica sulla città di Palermo un peso notevolissimo e che grava su una situazione già di per sé indebolita dal persistere della siccità. In questi mesi - ricorda - abbiamo messo in campo ogni possibile risorsa tecnica ed economica straordinaria per non far diminuire l'afflusso di acqua in città, dal nuovo allaccio di Scillato, alla riattivazione di tutti i pozzi, fino al più recente prelievo aggiuntivo da Rosamarina, ma è ovvio che non possiamo oggi reggere questo tipo di richieste eccezionali di tipo sostanzialmente industriale".

Per ridurre al minimo i disagi per i cittadini, in queste ore Amap sta concordando con l'Autorità portuale un calendario di prelievi a orari scaglionati, di cui saranno informate le compagnie di navigazione, in modo che tali prelievi eccezionali non avvengano per periodi prolungati e in orari di massima richiesta idrica. "Siamo di fronte a un'altra conseguenza negativa, che si aggiunge alle tante già patite dai cittadini - conclude il sindaco Leoluca Orlando - della mancata inspiegabile dichiarazione di stato di calamità naturale che, dopo ormai 9 mesi di sostanziale siccità, non è più rinviabile".

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