"Siamo riusciti ad ottenere un Consiglio straordinario sulla questione del centro di accoglienza di via del Frantoio per il prossimo mercoledì 13 settembre. Non ci fermeremo finché non otterremo la chiusura della struttura. È un impegno preso con i cittadini del IV Municipio due anni fa a cui non intendiamo venir meno". Lo afferma Mauro Antonini, responsabile politico del Lazio di Casapound Italia, che stamattina, con una rappresentanza dei cittadini del quartiere romano di Tiburtino III, è riuscito a bloccare i lavori dei consiglieri per rappresentare in Aula le richieste dei cittadini, in primis la convocazione di un consiglio straordinario sulla questione del presidio della Croce Rossa.
"Dopo averci in un primo momento bloccato l'ingresso, i consiglieri hanno dovuto per forza di cose aprire le porte dell'aula e consentirci l'ingresso in un luogo pubblico e aperto ai cittadini", spiega Antonini, riferendo quanto accaduto questa mattina: "Oggi si sarebbe dovuto parlare di cose di poco interesse per i residenti, nonostante Tiburtino III sia arrivato alla ribalta delle cronache nazionali per le disastrose conseguenze di un'integrazione forzata che ha provocato scontri e contrasti con i cittadini".
Dopo i fatti dei giorni scorsi e dopo "il 'fuggi fuggi' dei residenti verso altri quartieri, è necessario chiudere il centro", sottolinea l'esponente di Casapound che, intervenendo in Aula, ha chiesto la convocazione del consiglio straordinario "per dare risposte certe alla cittadinanza sulla chiusura di un centro di accoglienza illegale". La richiesta alla fine è stata condivisa dai gruppi consiliari, che, con un documento firmato da Fdi, Fi, M5s e Pd, l'hanno inoltrata al presidente del Consiglio Municipale.
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