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I furbetti dell'assegno sociale: 370 finti poveri denunciati

26 settembre 2017 | 10.15
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Prendevano l'assegno sociale dell'Inps (circa 450 euro al mese per 13 mensilità), ma erano residenti all'estero, mentre spetta soltanto ai residenti in Italia. Il Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie della Guardia di finanza ha denunciato per questo motivo 370 persone, che hanno indebitamente percepito oltre 10 milioni di euro. L'Inps ha immediatamente sospeso i pagamenti con un risparmio annuo di oltre 2,6 milioni di euro.

L'assegno sociale è corrisposto dall'Inps ai cittadini italiani, comunitari (con iscrizione all'anagrafe comunale), extracomunitari (con permesso di soggiorno di lungo periodo), rifugiati politici ed apolidi (con rispettivi titoli di soggiorno) che abbiano compiuto 65 anni; siano residenti effettivamente in Italia; abbiano soggiornato legalmente, in via continuativa per almeno dieci anni nel territorio nazionale; si trovino in condizioni economiche disagiate.

Le indagini della Guardia di Finanza sono state condotte sull'intero territorio nazionale e hanno consentito di individuare centinaia di cittadini, sia italiani che stranieri che, dopo l'ottenimento dell'assegno sociale, si erano trasferiti all'estero, non rispettando il requisito essenziale della stabile ed effettiva residenza in Italia. E certificando falsamente redditi inferiori alla soglia prevista dalla legge per il conseguimento del beneficio.

Gli autori degli illeciti sono stati denunciati per il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato o sanzionati con pena pecuniaria. L'operazione della Gdf, denominata 'People out', ha permesso di accertare complessivamente 479 casi irregolari. Oltre a sospendere gli assegni, l'Inps ha anche avviato di quanto indebitamente percepito dai responsabili, risultati per lo più domiciliati nel Sud America e nell'Est Europa.

Tra i casi più eclatanti ci sono quello di una coppia di anziani coniugi di origine tunisina, residenti fittiziamente nella provincia di Firenze, che ha beneficiato indebitamente di complessivi 120mila euro ed è risultata aver movimentato capitali verso il Principato di Monaco per 370mila euro; nonché quello di una coppia di coniugi italiani residente nel frusinate, rispettivamente di 73 e 72 anni, che dopo il trasferimento definitivo all'estero ha continuato a percepire l'assegno sociale per 55mila euro; e c'è anche il caso di due coniugi italiani, di circa 80 anni, residenti fittiziamente nella provincia di Potenza, ma di fatto dimoranti in Venezuela dal 1955, che hanno indebitamente beneficiato di emolumenti assistenziali per 156mila euro.

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