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Il caso

"5 euro di benzina e vanno a fuoco", la rabbia dei cittadini di Guidonia contro i rom

27 settembre 2017 | 16.08
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Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Monta la rabbia dei cittadini di Guidonia a poche ore dalla guerriglia fra nomadi e residenti che ha coinvolto nella notte il quartiere dell'Albuccione. E, come sempre accade, la valvola di sfogo sono i social network: tanti i commenti nei gruppi dedicati alla cittadina in provincia di Roma di quanti hanno assistito alla sassaiola fra abitanti e rom. Episodio che sembra purtroppo essere stato, almeno nelle parole degli utenti, la conclusione scontata e inevitabile di un problema di convivenza che si trascina ormai da troppo tempo.

E' su Facebook, in particolare, che si concentrano critiche alle Forze dell'Ordine, alle istituzioni, al sindaco, insieme ai messaggi di rabbia contro i 'camminanti' momentaneamente presenti nel quartiere: a quanti si appellano alla calma e alla legge, fanno infatti da controcanto le 'grida' di quelli che invocano la piazza, spesso la giustizia 'fai da te' e, in alcuni casi, anche il rogo. Pochi, ma altrettanto violenti i commenti su Twitter dove si parla di volta in volta in riferimento ai rom di "feccia", "subcultura violenta" e dove si arriva anche a chiederne la "castrazione chimica".

Su tutti, però, è il senso di abbandono che provano i cittadini a spiccare: "Dov'è lo Stato? E che cosa fa?", le domande più ricorrenti fra chi chiede un intervento di governo e istituzioni per ristabilire ordine e convivenza civile. Tanti anche gli appelli al sindaco Michel Barbet, che solo 15 giorni fa aveva annunciato lo sgombero dei nomadi che stazionavano in alcuni parcheggi di Guidonia. Annuncio che rimane, finora, l'ultimo post con un riferimento alla 'questione camminanti' sulla pagina Facebook ufficiale, post tra l'altro ampiamente commentato da residenti che bollano lo sgombero come 'falso', documentando la presenza di roulotte e camper con fotografie scattate nel corso dei giorni.

La tensione a Guidonia insomma è altissima. E il rischio è che dalle parole forti - e da una guerriglia contenuta e fortunatamente isolata come quella di ieri sera - si passi ai fatti e la situazione sfugga di mano. Una condizione potenzialmente esplosiva che sui social da un lato spaventa ma, dall'altro, trova terreno fertile in quanti, esasperati, minacciano di risolvere la questione nel peggiore dei modi. Come Cristina, ad esempio, 4 like a favore e nessuno che tenti di ribattere: "Sindaco di merda - scrive - è ora che prendete provvedimenti perché qui la guerra la facciamo noi e noi scendiamo in piazza per dare una ripulita ora caro sindaco visto quello ché successo ieri sera - minaccia - e ora che cercate di prendere provvedimenti seri perché altrimenti 5 euro di benzina e vanno a foco".

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