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Roma, consiglio municipale 'blindato': esponente Casapound entra dalla finestra

27 settembre 2017 | 17.00
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(da Facebook)
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"La seduta è pubblica ma i cittadini sono dovuti entrare dalla finestra per provare ad assistere all'ennesimo consiglio municipale blindato in IV Municipio". A denunciare la vicenda è il responsabile politico di CasaPound per il Lazio Mauro Antonini, che, questa mattina, con una delegazione di cittadini, ha provato invano ad entrare nell'Aula del Consiglio per chiedere si affrontasse il problema del centro per immigrati di via del Frantoio.

"Come già accaduto il 15 settembre, episodio per il quale abbiamo presentato una denuncia, anche oggi è stato negato l'accesso all'Aula ai cittadini del Tiburtino III che volevano assistere alla discussione. E questo nonostante la seduta, da regolamento comunale e a quanto risulta dalla stessa convocazione, fosse pubblica", ha spiegato Antonini, che ha aggiunto: "Il presidente non ci ha fatto entrare e ha chiamato i vigili urbani, costringendoli, di fatto, a un abuso. Io sono riuscito a entrare dalla finestra. Un gesto simbolico, per evidenziare che il consiglio si stava comportando in modo illegittimo".

"E' triste vedere i consiglieri, e non solo quelli della maggioranza ma anche quelli dell'opposizione, stare lì a discutere a porte chiuse tanto per prendere il gettone di presenza", ha aggiunto Antonini, che ha sottolineato: "Quanto ai 5Stelle, presidente Della Casa in testa, la battaglia per la trasparenza è ormai un pallido ricordo: oggi hanno dimostrato ancora una volta di esercitare nel peggiore dei modi il loro potere, e di questo evidentemente i loro elettori terranno conto".

Di tutt'altro tenore la versione della presidente del IV Municipio, Roberta Della Casa. ''Anche oggi un gruppo consistente di persone legato al movimento di Casapound ha tentato di assaltare la democrazia di una seduta consiliare municipale - ha detto la grillina - Noi crediamo fortemente nella trasparenza e nella partecipazione della cittadinanza alla vita politica municipale ma purtroppo, visti i fatti del recente passato che hanno portato a scontri violenti e all'inibizione dei lavori d'aula, siamo stati costretti a chiudere la seduta odierna. Nonostante questo, è stata tentata una nuova occupazione degli ambienti istituzionali.

"Oggi si parla di Tiburtino III, vogliamo dare risposte concrete al territorio e non permettiamo a nessuno di ostacolare il processo. La nostra proposta è quella di salvaguardare il presidio della Croce Rossa Italiana integrando i servizi di accoglienza con attività per il quartiere; sono stati chiusi gli Sprar e questo è un segnale di discontinuità importante con i fatti di mafia capitale'', ha concluso la minisindaca.

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