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'A scuola malati Hiv ma non i non vaccinati', bufera su sindaco Vignola

17 ottobre 2017 | 19.25
LETTURA: 3 minuti

Fermo immagine dalla pagina Facebook del segretario regionale Pd, Paolo Calvano
Fermo immagine dalla pagina Facebook del segretario regionale Pd, Paolo Calvano

Una valanga di polemiche si è scatenata, nel Modenese, per le parole del sindaco leghista di Vignola, Simone Pelloni, che, in un incontro pubblico dell'Unione Terre di Castelli sull'obbligo vaccinale, ha definito "un paradosso assurdo" il fatto che possano andare a scuola studenti con Hiv mentre viene multato chi non rispetta l'obbligo di vaccinarsi. "Anche al malato di Aids - ha detto testualmente - si garantisce il diritto allo studio mentre il non vaccinato lo si esclude dalla scuola: è un paradosso assurdo".

In un post sulla sua pagina Facebook in cui pubblica anche un video con l'intervento del sindaco di Vignola, il segretario regionale del Pd, Paolo Calvano, parla di "posizione inaccettabile" che mette "a confronto due situazioni incomparabili e discriminando i bambini immunodepressi, ad esempio malati di Aids. Un bambino con malattie immunodepressive, non può vaccinarsi - aggiunge - ma ha diritto ad andare a scuola".

"E' esattamente per questo tipo di situazioni che abbiamo introdotto la legge sull'obbligo dei vaccini - sottolinea Calvano -: tutelare i più deboli, garantendo a loro, come ai loro coetanei, pieni diritti".

"Quello che Pelloni definisce 'un paradosso assurdo' - conclude - è invece una garanzia di diritto alla salute per tutti: da sindaco dovrebbe saperlo e porsi innanzitutto come il garante del rispetto della legge anziché dire quello che ha detto".

Per il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, "il sindaco di Vignola, dopo aver usato parole indegne a proposito di vaccinazioni e bambini affetti da Aids, dovrebbe soltanto fare una cosa: scusarsi. Ci si può sbagliare, basterebbe riconoscerlo".

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