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Università: Cervelli Permanenti, i volti della ricerca Bicocca in mostra

21 novembre 2017 | 19.44
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Università: Cervelli Permanenti, i volti della ricerca Bicocca in mostra

Inaugurata oggi presso la Galleria Aula Magna dell'Università Milano- Bicocca la mostra Cervelli Permamenti. 'Quattordici volti e altrettante storie'. Un viaggio per immagini che racconta l’importanza della ricerca scientifica, a partire dai luoghi nei quali si svolge e che andrà avanti fino al 9 febbraio 2018. In particolare Cervelli Permanenti è un progetto fotografico dedicato ai protagonisti della ricerca e alla sua missione più alta: contribuire all'evoluzione della società. Ma è anche una provocazione per creare interesse e attenzione verso chi in Italia della ricerca ha fatto il suo lavoro. Realizzato in occasione delle celebrazioni per il Ventennale dell’Università di Milano-Bicocca, è un progetto di ritratto che coinvolge tutti i quattordici Dipartimenti dell’Ateneo per rappresentare la pluralità di competenze che vi convivono e collaborano.

Una serie di scatti, figli di un percorso del fotografo all’interno dell’Università, caratterizzato dalla curiosità per la scoperta, per l’emozione e per il fascino di persone che fanno della didattica e, soprattutto, della ricerca, strumenti del progresso.

I ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca sono i protagonisti di questo viaggio per immagini, che prova a raccontare l’importanza della ricerca tentando di renderla più familiare e vicina. A partire dai luoghi dove essa si svolge. Non a caso, per ogni portrait si è scelto come ambiente il luogo fisico di ricerca di ognuno, che sia un laboratorio, un ufficio o un appartamento privato: lì dove avviene la maggior parte del lavoro o comunque la parte più “sperimentale” o “caratterizzante”.

I soggetti ritratti sono tutti ricercatori intorno ai 40 anni, italiani e stranieri, che hanno deciso di fare ricerca in Italia, per lavorare su progetti di rilievo e di ampio respiro. Dopo la sessione fotografica, è stato chiesto ad ogni “modello” di descrivere la propria attività di ricerca in poche parole. Queste, unite alla scelta di un proprio colore rappresentativo, caratterizzano in modo personale e intimo il portfolio e sono diventate il titolo di ogni singolo portrait.

La tonalità calda della luce, che caratterizza le foto, restituisce un senso di familiarità e intimità, nell’intento di rendere più vicina la persona e l’attività di ricerca di cui spesso, si ha una percezione lontana. Il risultato di questo progetto è un affresco dell’università attraverso la sua risorsa più importante: il capitale umano.

Il fotografo e ideatore del progetto è Marco Pittaluga, la cui ricerca si basa sulla curiosità e sul fascino per la scoperta di mondi sconosciuti e, in particolar modo, per le persone che ne sono protagoniste. Il suo percorso artistico inizia nella Milano degli anni novanta per proseguire nell’est di Londra dove studia fotografia e scienze ambientali. La sua attività continua oggi a Milano; il ritratto fotografico è utilizzato come mezzo per creare percorsi volti a rivelare “paesaggi segreti”.

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