Sarà Palazzo Chiaramonte, sede del Rettorato di Palermo, ad ospitare domani il convegno con cui la Samot, la comunità che si prende cura dei malati terminali, concluderà le manifestazioni scientifico-culturali realizzate nel corso del 2017 per celebrare la ricorrenza del trentesimo anniversario della sua fondazione. Un giorno fitto di incontri e dibattiti che avranno come tema centrale le cure palliative e l’impegno portato avanti dalla Samot "per garantire dignità ai malati al termine della loro vita".
Fu Giorgio Trizzino, direttore della rete regionale di cure palliative, ad avere l'intuizione negli anni Ottanta, quando era un giovane medico e vide morire il padre tra atroci sofferenze, "senza la possibilità di offrirgli conforto". All'epoca non si parlava di terapia del dolore o cure palliative. Da allora, dalla nascita di Samot, sono state curate migliaia di persone, malate terminali.
"Si inizierà al mattino con relatori di rilievo regionale e nazionale che condurranno i partecipanti lungo un percorso che, partendo dalle difficoltà riscontrate diffusamente in tutto il Paese nell’attuazione dei principi contenuti nella Legge 38/10 (che ha istituito le Reti Locali di Cure Palliative), focalizzerà l’attenzione sull’evoluzione culturale nel trattamento del dolore e sullo stato di realizzazione della rete regionale di Cure Palliative - spiegano gli organizzatori - Un approfondimento particolare sarà rivolto poi allo sviluppo delle Cure Palliative per i malati non oncologici".
Nel pomeriggio alla presenza delle Autorità politiche e cittadine e con la moderazione dei giornalisti Felice Cavallaro e Roberto Puglisi saranno "ripercorse le più importanti tappe dell’evoluzione del modello organizzativo della Samot, costituita proprio il 12 dicembre 1987". Dai perché di una scelta, verranno tracciati i traguardi raggiunti nella lotta contro il dolore e la sofferenza del malato inguaribile, con particolare riguardo a cosa è stato fatto e quanto ancora è possibile fare per supportare la persona nella fase finale della vita.