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In Italia muore un ciclista ogni 32 ore

12 dicembre 2017 | 12.52
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(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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I numeri parlano chiaro. In Italia si usa sempre più spesso la bicicletta per i percorsi urbani, ma purtroppo non sempre prestando attenzione alle regole del codice della strada. E, anche per questo, gli incidenti mortali che coinvolgono ciclisti sono aumentati del 9,6% in un anno (Fonte Istat): un decesso ogni 32 ore..

Secondo un quadro tracciato da Facile.it sono diverse le regole non rispettate da chi in città viaggia sulle due ruote a pedali con una serie di gravi leggerezze, spesso pericolosissime. Il sondaggio, realizzato lo scorso novembre su un campione di circa 1.000 italiani maggiorenni, ha evidenziato come in cima alle regole non rispettate dai ciclisti ci sia quella di dotare la bicicletta di faretti e catarifrangenti (87%), seguita a poca distanza dal mancato utilizzo del casco (71%).

Va detto che, spesso, i ciclisti fanno le spese di imprudenze commesse da automobilisti con cui, in virtù della cronica scarsezza di piste ciclabili delle nostre città, sono costretti a condividere la carreggiata. Per questo motivo, però, sebbene il codice della strada non ne imponga l’uso ai ciclisti, sarebbe molto importante dotarsi di uno specchietto retrovisore, montato in appena 3 biciclette ogni 10.

Continuando a scorrere la classifica dei comportamenti imprudenti messi in atto dai ciclisti (e questa volta sì, contrari anche al codice della strada) ci si imbatte in un altro elemento connesso all’assenza di piste ciclabili; il 60% dei rispondenti al sondaggio ha dichiarato di pedalare sul marciapiede facendo lo zig zag fra i pedoni. È curioso notare come questo sia l’unico caso in cui le donne “imprudenti” rappresentino la maggioranza dell’insieme (51% vs 49%). Ultima delle infrazioni messe in pratica da più di un ciclista su due (53%), il mancato utilizzo del giubbotto catarifrangente.

Anche la troppa sicurezza in se stessi può essere pericolosa e dovrebbero ben saperlo il 33% di intervistati che, se vanno in bicicletta in gruppo non viaggiano in fila indiana, ma uno accanto all’altro o il 17% che, addirittura, viaggia senza mettere le mani sul manubrio.

Sotto al 10%, ma comunque tutti molto pericolosi, anche gli ultimi comportamenti entrati nella classifica prodotta dall’indagine di Facile.it; il 9% degli intervistati porta con sé anche passeggeri maggiorenni, il 6% resta in sella alla bici anche quando ha il cane al guinzaglio e, con somma pigrizia e sprezzo del pericolo, il 4% si lascia trainare da un amico in auto tenendosi alla portiera.

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