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Gli italiani hanno paura: 4 famiglie su 10 si sentono a rischio criminalità

28 dicembre 2017 | 13.45
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Italia nella morsa della paura. E' aumentata tra le famiglie la percezione del rischio di criminalità. E' salita al 38,9 la percentuale delle famiglie italiane che indicano il rischio di criminalità come un problema presente nella zona in cui abitano, valore in incremento rispetto al 2014, quando era pari al 30,0 per cento. E' quanto rileva l'Istat nell'Annuario Statistico Italiano 2017.

Il Lazio "è la regione in cui tale rischio è percepito maggiormente (50,0 per cento delle famiglie), seguita dal Veneto (45,7 per cento), dall'Emilia-Romagna (45,5 per cento) e dalla Lombardia (44,3 per cento), che nel 2014 occupava la prima posizione con il 37,2 per cento. La Campania risulta in quinta posizione, come nel 2014, ma con oltre 10 punti percentuali in più rispetto al 2014 (43,5 per cento contro il 33,3 per cento)".

Le percentuali "sono in crescita anche all'estremo opposto della graduatoria, dove in ultima posizione si collocano la Provincia autonoma di Bolzano (unica area che nel 2014 registrava una quota di famiglie sotto il 10 per cento) e la Sardegna con il 15,6 per cento. Con percentuali inferiori al 20 per cento - conclude l'Istat - troviamo anche la Basilicata (16,4), il Molise (17,0) e la Valle d’Aosta (17,6)".

Eppure, rileva sempre l'Istat, i furti e le rapine sono in calo rispetto al 2014 (-7,0 e -10,6 per cento, rispettivamente). Sono in diminuzione (-4,5 per cento) rispetto all'anno precedente anche gli omicidi, in particolare "risultano in diminuzione i delitti contro la persona: gli omicidi volontari consumati (-1,3 per cento) e, al loro interno, quelli di tipo mafioso, che costituiscono attualmente il 9,2 per cento del totale (quota più che dimezzata rispetto al 2004, quando era il 19,3 per cento), gli omicidi volontari tentati (-3,8 per cento), le violenze sessuali (-6,0) e le lesioni dolose (-3,2 per cento)".

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