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Medico Lampedusa candidato con LeU: "Deluso dal Pd"

16 gennaio 2018 | 14.12
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Pietro Bartolo con una immigrata salvata - (Foto Facebook)
Pietro Bartolo con una immigrata salvata - (Foto Facebook)

"I tempi della Leopolda sono lontani, io andai a Firenze perché fui invitato dall'allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi e la politica era lontana anni luce dalla mia mente. Così feci il mio intervento dal palco sull'immigrazione. Abbiamo avuto anche un rapporto di amicizia con il segretario del Pd, ma dal momento in cui c'è stato il cambio di rotta sui migranti, con la svolta di Minniti, sono rimasto deluso". Così, Pietro Bartolo, il medico-eroe di Lampedusa, che ha salvato decine di migliaia di vite umane di profughi sbarcati sulla piccola isola, spiega la sua decisione di avvicinarsi a Liberi e Uguali di Pietro Grasso e di accettare la candidatura al Senato. "Non ho totalmente condiviso l'accordo con la Libia - dice all'Adnkronos - non la può condividere chi ha un minimo di umanità. L'immigrazione non è stata gestita come vogliono fare capire...".

Della sua candidatura, ufficializzata ieri dall'ex premier Massimo D'Alema, Pietro Bartolo dice: "Non so ancora in quale collegio verrò candidato, ma posso dire che sono molto contento, intanto perché sono entrato in Liberi e Uguali, e l'ho fatto con grande piacere, perché ritengo che sia un nuovo soggetto politico che ha un programma che mi piace e che rispecchia le mie idee. Non ho fatto tanta fatica a entrare, io ho fatto l'amministratore in passato ma, come ho sempre detto: se vogliamo cambiare le cose, lo possiamo fare solo attraverso la politica". E apre anche al M5S: "Pur di non lasciare l'Italia in mano alla destra, perché no", dice.

"Certo, ci saranno delle critiche, come ho visto questa mattina. Già ho letto articoli in cui si dice che sarebbe preferibile che restassi a fare il medico - spiega ancora Pietro Bartolo - Io non sono un 'eroe', come ho letto da più parti, ma sono una persona che ha delle cose da esprimere. Sarebbe sbagliato non accettare questa nuova sfida. Ho accettato perché ritengo che come ho fatto per il passato sul molo di Lampedusa, farò anche in politica. Ho accettato di buon grado, cercherò di fare il mio dovere e di farlo bene. La carica di senatore è una carica di grande responsabilità e io cercherò di dare delle risposte che fino adesso, soprattutto in alcuni settori non sono stati dati, compreso il Pd".

Bartolo spiega anche che il suo lavoro gli "mancherà moltissimo" ma "cercherò - dice - di fare qualcosa da lì, dal Senato. Sono 27 anni che mi occupo di migranti. Da due anni vado in giro, dal film Fuocammare in poi, e più di recente per presentare il mio libro 'Lacrime di sale, La mia storia quotidiana di medico di Lampedusa fra dolore e speranza' (scritto con la giornalista Lidia Tilotta ndr). Quello che deve cambiare, è la politica. Cercherò di fare del mio meglio, non vado certo per schiacciare un bottone. Farò del mio meglio insieme a una squadra, che è una buona squadra, abbiamo le stesse idee. Insieme si cercherà di dare quelle risposte che gli italiani cercano".

Bartolo non esprime alcuna pregiudiziale su una eventuale alleanza post voto con il M5S, come detto anche dal leader Pietro Grasso, a differenza della Presidente della Camera, Laura Boldrini che, invece, a più riprese, ha detto di non volere allearsi con Luigi Di Maio. "Come abbiamo visto, in Lombardia non c'è stato l'accordo con il Pd a differenza del Lazio, siamo in democrazia, possiamo avere idee discordanti ma l'importante è fare quadrato e esprimere una sola idea. Io sono l'ultimo arrivato, ma se il partito sceglie di fare un'alleanza pur di non fare vincere la destra, che ben venga l'alleanza con il M5S - spiega il medico - L'importante è che i programmi siano condivisi. Anche se finora il M5S sugli immigrati ha avuto alcune idee non condivisibili. Ma sarà il partito a decidere, se c'è una unità di intenti, potranno avere il nostro appoggio".

Bartolo parla anche della frase pronunciata dal candidato della Lega in Lombardia sulla razza bianca: "Fontana ha detto delle cose orrende, e non è stato affatto un lapsus. Se l'ha detto, vuol dire che lo pensava. E in fondo, gli alleati non ne hanno preso le distanze perché in fondo le loro idee sono quelle, fanno quadrato attorno a un loro candidato, mi sembra normale". Il medico di Lampedusa Pietro Bartolo pensa già alle prime proposte di legge da presentare: "Mi batterò per lo ius soli, per il lavoro, per i giovani. Ma, soprattutto, per l'abolizione della Legge Bossi-Fini".

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