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Preso il boss della nuova Banda della Magliana

22 gennaio 2018 | 07.56
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Preso il boss della nuova Banda della Magliana. Al termine di un'attività investigativa lunga due anni - condotta dalla Squadra Mobile di Roma, dal Servizio Centrale Operativo in collaborazione con la polizia Nazionale spagnola Udyco Central, la Direzione Centrale Polizia Criminale, Scip e la Direzione Centrale Servizi Antidroga, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma -, nel primo pomeriggio di ieri, è stato catturato in Spagna il superlatitante Fausto Pellegrinetti, di 76 anni (alias Franco; Enrico Longo; Franco Pennello; Giulio Dedonese), appartenente alla nuova banda della Magliana, ricercato da oltre 15 anni, destinatario di ordine di esecuzione poiché condannato in via definitiva a 13 anni di reclusione per i reati di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico e riciclaggio.

L'uomo è stato arrestato nel pomeriggio di domenica mentre trascorreva la sua latitanza all’interno di un attico super lusso in via Paseo del Pintor Fernando Soria 9, al centro di Alicante. A bloccarlo una squadra di investigatori composti da Agenti della VII Sezione Narcotici Squadra Mobile di Roma, dello Sco e della polizia iberica, quest’ultima attivata dall’Ufficio dell’esperto per la sicurezza della Dcpp-Scip di Roma, appartenente alla Dcsa del Ministero dell’Interno.

Al momento della cattura non ha opposto resistenza, e non era armato, quando i poliziotti italiani e spagnoli hanno fatto irruzione nell’edificio. Uno dei più potenti uomini della banda dei Marsigliesi al momento della cattura non ha proferito parola, ha capito che oramai era arrivata la fine della sua latitanza durata troppo a lungo. Il pool di investigatori ha iniziato le indagini partendo dalla città di Roma per giungere in Spagna, in particolare ad Alicante, con appostamenti e pedinamenti grazie ai quali è riuscita ad individuare la rete di protezione del latitante che ha portato direttamente a Pellegrinetti.

Personaggio di elevato spessore criminale nell’ambito della criminalità organizzata romana, l’uomo annovera pregiudizi per associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, reati contro il patrimonio, riciclaggio, ricettazione. E’ evaso il 22.10.1993 dalla clinica romana “Belvedere Mondello”, dove si trovava ricoverato in regime degli arresti domiciliari, per poi far perdere le proprie tracce.

Destinatario di provvedimento di esecuzione di pene concorrenti, e contestuale ordine di esecuzione, n. 3218/2005 Res emesso in data 25/02/2009 dalla Procura della Repubblica c/o il Tribunale di Roma, dovendo lo stesso espiare la pena di 13 anni e 5 mesi e 3 giorni di reclusione; provvedimento in carico alla Squadra Mobile 7° Sezione antidroga ed esteso in ambito europeo (Mae). Per aver acquistato 550 Kg di cocaina (anno 1992) (art. 73 e 80 D.P.R. 309/90). Per aver riciclato 6 miliardi di lire, provento del narcotraffico (1996-1998) (art. 648 ter C.P.)

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