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Vasi etruschi in salotto, boom di reperti confiscati

23 gennaio 2018 | 15.55
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Vasi etruschi in salotto, boom di reperti confiscati

Saranno restituiti allo Stato gli oltre 200 reperti archeologici di origine etrusca e romana confiscati dai carabinieri torinesi nell’abitazione di un antiquario, deceduto, dove i militari erano intervenuti per sedare una lite tra gli eredi. Alcuni reperti, custoditi in una credenza del salotto, erano stati notati da un militare che aveva richiesto l’intervento del Nucleo tutela patrimonio culturale. Successive perquisizioni, compiute nell’abitazione e in altri luoghi, sia a Torino, sia fuori città, hanno poi permesso di rintracciare oltre 230 oggetti provenienti perlopiù da aree settentrionali del Lazio.

"Si tratta di un rinvenimento che, per la specificità degli oggetti rintracciati, non ha precedenti in un’area come il Piemonte. Sono, infatti, reperti archeologici che solitamente vengono rintracciati in altre aree del Paese scoperti a Torino grazie a un’intuizione di un bravo carabiniere", ha commentato il comandante provinciale dell’Arma torinese, Emanuele De Santis.

"Siamo in presenza di un importante risultato nel contrasto al mercato clandestino di reperti archeologici - ha aggiunto la sovrintendente ai Beni architettonici e culturali del Piemonte, Luisa Papotti - ed è un ritrovamento particolarmente importante sia per l’entità sia per il buono stato di conservazione ma anche perché non si tratta di uno dei tanti sequestri per incauto acquisto ma di una collezione messa insieme da un antiquario e quindi che verosimilmente ha a che fare con il mercato dell’antiquariato clandestino".

"Per tutti i beni archeologici - ha spiegato Silvio Mele, comandante del Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale - vige una normativa secondo la quale questi beni una volta recuperati vengono restituiti allo Stato perché è allo Stato che appartengono e quindi verranno esposti in un museo per la pubblica fruizione". 

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