Era atteso da tempo e finalmente è arrivato. Dopo una trattativa fiume tra l'Aran e i sindacati, è stato firmato il primo contratto nazionale di lavoro del nuovo comparto Istruzione e Ricerca. A beneficiare del contratto saranno un milione e duecentomila tra docenti, personale Ata, ricercatori, tecnologi, tecnici e amministrativi.
Il contratto, che riguarda il triennio 2016/2018 e che scadrà a fine anno, prevede aumenti salariali in linea con quanto stabilito dalle confederazioni con l'accordo del 30 novembre 2016. Per la scuola si va da un minimo di 80,40 euro a un massimo di 110,70 euro. Anche il bonus fiscale di 80 euro è pienamente salvaguardato per le fasce retributive più basse.
Nessun aumento di carichi e orari di lavoro e nessun arretramento per quanto riguarda le tutele e i diritti nella parte normativa, nella quale al contrario si introducono nuove opportunità di accedere a permessi retribuiti per motivi personali e familiari o previsti da particolari disposizioni di legge.