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L'agguato e la tragedia

01 marzo 2018 | 06.59
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Immagine d'archivio (FOTOGRAMMA)
Immagine d'archivio (FOTOGRAMMA)

Ha atteso nei pressi del garage che la moglie, come ogni mattina, prendesse l’auto per recarsi al lavoro. Verso le 5:20 le ha sparato mentre scendeva la rampa e le ha sottratto la borsa con le chiavi di casa. Poi, entrato nell’appartamento, ha ucciso le due figlie quando ancora dormivano.

E' la ricostruzione dei carabinieri della tragedia familiare compiuta a Cisterna di Latina dall'appuntato Luigi Capasso.

LE BAMBINE - "I carabinieri, intervenuti nell’immediatezza, si sono apprestati a entrare nella casa in cui si era barricato ma è divenuto quasi evidente, da subito, che le bambine erano morte" spiegano i militari in una nota, precisando che è stato lo stesso padre ad ammetterlo, "nel corso dei suoi disconnessi dialoghi con i negoziatori".

LA NEGOZIAZIONE - "La negoziazione, condotta esclusivamente da militari dell’arma appositamente specializzati, si è avvalsa del supporto informativo di un’amica di Capasso che comunque, per ragioni di sicurezza, non è stata fatta entrare direttamente in contatto con lui" proseguono i carabinieri.

LO SPARO - "L’intervento conclusivo è stato compiuto, previo nulla osta dell’autorità giudiziaria, quando si è capito che l’uomo aveva esploso un ulteriore colpo di pistola. Il personale intervenuto ha potuto solamente constatare che l’uomo si era suicidato nel soggiorno mentre le figlie giacevano, morte ormai da ore, nelle rispettive camere".

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