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Allarme droga, sempre più minori e donne

08 marzo 2018 | 14.44
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Allarme droga, sempre più minori e donne

Disagio, emarginazione e voglia di evadere. Con qualsiasi sostanza provochi lo sballo. Storie di ordinaria quotidianità per le comunità di recupero che registrano una nuova emergenza droga in Italia legata non solo al ritorno dell’eroina ma all’ampia diffusione delle sostanze psicoattive. Consumi e abusi che coinvolgono sempre più ragazze. San Patrignano per la giornata dell’8 marzo lancia la campagna ‘Io ho scelto la vita’ con l’obiettivo di contrastare la tossicodipendenza femminile e nell'occasione fotografa questo devastante fenomeno.

“Già un paio d’anni fa in occasione della Giornata mondiale contro la droga mettemmo in guardia riguardo alla recrudescenza dell'uso di eroina tra i giovani. I dati del nostro Osservatorio hanno poi trovato tristi conferme. Da inizio anno si contano 1.200 casi di overdose e 12 ragazzi sono morti solo in Veneto”, dice all’Adnkronos Antonio Tinelli, presidente della comunità di San Patrignano, che ogni anno accoglie e sostiene in percorsi di recupero circa 450 ragazzi; 1.500 sono presenti stabilmente.

“Nell’ultimo anno abbiamo registrato un incremento importante delle richieste d'aiuto da parte di donne. Cresce il numero delle minorenni”, un dato preoccupante secondo il presidente della Comunità, che nel 2017 ha superato gli 80 ingressi di donne per la prima volta dal 2001. “Diciotto sono quelle tra i 13 e i 17 anni”, spiega Tinelli.

Nel corso dei 40 anni di attività di San Patrignano, la comunità ha dato aiuto a 3.434 donne, dai 13 anni a 52 anni. Sono state ospitate 2.790 under 30, di cui 250 sono state minori, solo 58 le over 40; 891 sono le giovani mamme che hanno trovato la forza di ripartire e si sono reinserite nella società, 430 avevano bambini a seguito. Diverse le dipendenze riscontrate, a partire dall’eroina (3.029 casi), passando per hashish e cocaina (rispettivamente 2.405 e 2.292 casi), fino ad arrivare agli allucinogeni.

“Specie negli ultimi tre anni abbiamo osservato che l'85% delle donne entrate in comunità erano poliassuntrici. Sì certo – spiega Tinelli -, la dipendenza primaria può anche essere l'eroina ma questi giovani abusano di qualsiasi cosa. Hanno desiderio di evadere a prescindere, spesso di infliggersi dolore, di anestetizzarsi dalla vita”.

Dietro o parallelamente ai consumi di droghe ci sono talvolta traumi forti, “per alcune si tratta di violenza fisica e psicologica, abusi, stupro. Il rapporto tra le nuove entrate è 1 su 3”, aggiunge Tinelli osservando che queste donne hanno sempre più spesso bisogno di recuperare autostima, fiducia in se stesse, “un sostegno psicoanalitico, una osservazione continua dal punto di vista educativo, ecco perché abbiamo pensato di dedicare una campagna solidale per loro”. Con un sms o una chiamata da fisso al 45590, fino al 22 marzo, si può dare a una mano a tutte queste ragazze intenzionate a guardare al futuro, favorendone il recupero e il reinserimento lavorativo.

“Paradossale che questa campagna sia stata ideata prima della morte di Pamela e Jessica, alle quali in particolar modo oggi va il pensiero delle comunità di San Patrignano. Noi continuiamo a mettercela tutta per chi è deciso a ripartire. Ma per quanto continuiamo ad esserci, il dover osservare talvolta qualche vita che se ne va provoca sempre una forte frustrazione”, afferma Tinelli a giudizio del quale per salvare vite umane “è importante moltiplicare l’impegno” e lasciare sempre accesi i riflettori.

Tra l’altro il mondo della droga oggi è cambiato ed è molto più complesso. “Il mercato dello spaccio offre molte più sostanze rispetto a prima: la criminalità organizzata conosce bene i desideri dei giovani pronti a inghiottire qualsiasi cosa pur di trasgredire. Si drogano per stare insieme, per socializzare”, dice Tinelli sottolineando che “la percezione del rischio si è abbassata moltissimo e poi la normativa che abbiamo è troppo vecchia”.

Basta entrare nei pronto soccorso per farsene un’idea. “Una volta c’era il 'Narcan' contro l’overdose di eroina, oggi può capitare che si perda una vita mentre i medici stanno lì a capire cosa un ragazzo abbia assunto”, spiega Tinelli. E non “è certo terroristico- avverte - dire che una sola assunzione di queste sostanze psicoattive può danneggiare irreversibilmente o essere fatale”. Se si guarda a Stati Uniti e Canada, i danni letali delle droghe sintetiche ce li abbiamo davanti agli occhi. Una diffusione che sta ormai prendendo piede anche in Europa. “Quanto alla prevenzione, in Italia siamo lontani da risultati soddisfacenti, c'è ancora molta strada da fare”, conclude Tinelli.

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