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Politico, magistrato, avvocato: chi è Ingroia

16 marzo 2018 | 12.56
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Antonio Ingroia (FOTOGRAMMA)
Antonio Ingroia (FOTOGRAMMA)

Indagato per peculato l'ex pm Antonio Ingroia. In riferimento al periodo quale amministratore unico della società partecipata regionale 'Sicilia e Servizi spa' (oggi 'Sicilia Digitale spa'), secondo quanto emerso dalle indagini delle Fiamme Gialle, "il 3 luglio 2014 Ingroia si è autoliquidato circa 117.000 euro a titolo di indennità di risultato per la precedente attività di liquidatore, in aggiunta al compenso omnicomprensivo che gli era stato riconosciuto dall’assemblea, per un importo di 50.000 euro".

L'autoliquidazione - rilevano i finanzieri del nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo - ha determinato un abbattimento dell’utile di esercizio del 2013 da 150.000 euro a 33.000 euro.

E di quel 2013, scorrendo la biografia pubblicata sul sito del suo studio legale, si legge che a novembre "viene nominato dal presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta commissario della società 'Sicilia e Servizi'".

BIOGRAFIA - Nato a Palermo il 31 marzo 1959, Ingroia "si è laureato in giurisprudenza all’Università di Palermo con la votazione di 110 e lode discutendo una tesi di diritto penale sull’associazione mafiosa, che nel 1986 vince il Premio Speciale dell’Istituto Gramsci Siciliano per la migliore tesi di laurea sulla mafia". Dopo aver collaborato con diverse riviste giuridiche, "nel 1987 vince il concorso in magistratura e inizia il suo tirocinio professionale nel Tribunale di Palermo con Giovanni Falcone".

"Nel 1989 viene nominato sostituto procuratore a Marsala, dove collabora e lavora a stretto contatto con Paolo Borsellino, all’epoca procuratore capo a Marsala. In quell’Ufficio, si occupa di numerosi procedimenti penali di speciale delicatezza in varie materie, soprattutto di mafia, affiancando Borsellino anche nell’acquisizione delle dichiarazioni di importanti collaboratori di giustizia, fra i primi della provincia di Trapani".

BORSELLINO - "Nel 1992 viene nominato sostituto procuratore a Palermo e torna nella sua città di origine, sempre con Paolo Borsellino, nel frattempo nominato procuratore aggiunto a Palermo". Ad aprile di quell'anno viene "nominato componente della Procura Distrettuale Antimafia di Palermo e rimane al fianco di Paolo Borsellino, che viene ucciso nell’attentato mafioso del 19 luglio 1992".

"Rimasto nel pool antimafia di Palermo come sostituto fino al 2009, in questo periodo si occupa di numerosi e complessi procedimenti penali di criminalità organizzata". E ancora, fra i processi dove svolge il ruolo di Pm, ci sono "quelli per concorso esterno mafioso nei confronti del dirigente dei Servizi Segreti Bruno Contrada" e a carico dell’ex senatore Marcello Dell'Utri.

PUBBLICAZIONI - Nel 1993 pubblica il libro 'L'associazione di tipo mafioso' (collana penalistica Giuffrè) e nel 1997 cura la voce 'Associazione di tipo mafioso' dell''Enciclopedia del diritto'", pubblicando negli anni successivi vari saggi e articoli. Nel 1998 viene nominato dal ministro della Giustizia componente della Commissione ministeriale per il Testo Unico della Legislazione Antimafia.

E' stato poi "docente di diritto penale nel corso di specializzazione per le professioni legali della Scuola 'Gioacchino Scaduto' dal 2001 fino al 2009" riporta la biografia, che ripercorre anche gli anni in cui "si occupa di altri procedimenti penali importanti, come le indagini sugli omicidi di mafia dei giornalisti Mauro De Mauro e Mauro Rostagno".

Nel 2005/2007 e 2007/2009 "viene nominato dal Consiglio Superiore della Magistratura referente distrettuale della Formazione Decentrata del Consiglio Superiore della Magistratura". Nel 2007, a maggio, "viene nominato consulente della Commissione parlamentare antimafia".

TRATTATIVA - Fra il 2009 e il 2012 "coordina molte indagini della Pool antimafia della Procura", fra cui l'indagine sulla trattativa Stato-mafia. Inoltre, "nel luglio 2012 viene nominato dalle Nazioni Unite Capo del Dipartimento Investigazioni della CICIG, ente di investigazione sovranazionale contro la criminalità organizzata che opera in America Centrale (Guatemala)".

Un anno dopo, luglio 2013, "si dimette dalla magistratura e si iscrive all’ordine degli avvocati di Roma dove inizia ad esercitare la professione di avvocato, difendendo soprattutto vittime della mafia e della giustizia negata".

RIVOLUZIONE CIVILE - Infine, dopo l'esperienza di 'Rivoluzione Civile' (legata alle elezioni del 24 e 25 febbraio 2013), lancia il movimento 'Azione Civile', nato - si legge sul sito di Ingroia - per "la difesa e l'attuazione della Costituzione repubblicana e antifascista, la difesa della legalità contro le mafie e la battaglia per ottenere verità e giustizia sui misteri italiani".

"Azione Civile non vuole essere e non diventerà un partito: è un Movimento Civico che promuove la partecipazione dei cittadini alla vita democratica, non vuole rinchiudersi in un recinto e si propone di creare la più vasta unità del campo democratico e progressista, che deve essere inclusivo e aperto ai cittadini".

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