La squadra mobile di Forlì, coordinata dal sostituto procuratore Francesca Rago, è intervenuta nei giorni scorsi in seguito a una segnalazione dell'ospedale circa il ricovero in gravi condizioni di salute di una donna di origini polacche, 47 anni, residente a Forlì, che riportava ferite al cranio verosimilmente causate da un martello. Dai primi accertamenti è emerso che a carico del suo convivente, un polacco di 42 anni, c’erano delle segnalazioni, da parte della donna, per violenze domestiche, legate a motivi di gelosia.
L’uomo è stato rintracciato dagli agenti presso l’abitazione che i due condividevano. All’interno della casa, in camera da letto, gli inquirenti hanno trovato vistose macchie ematiche sul letto dove la donna, attorno alle 4.30 del mattino, è stata colpita mentre dormiva. Nella camera accanto durante l’aggressione si trovava il figlio 12enne della coppia, che alle urla della madre ha cercato di andarle in soccorso, tuttavia in un primo momento il padre ha impedito che venisse chiamato il 118, impossessandosi del telefono della compagna.
Solo dopo alcune ore l’uomo ha consentito alla donna di chiamare una sua amica per far sì che potesse accompagnarla al pronto soccorso. Il martello è stato trovato fuori dall’abitazione dei due, lungo la strada, nascosto tra le sterpaglie, ancora imbrattato di sangue. Al termine delle operazioni di rito l’uomo è stato condotto presso la locale casa circondariale in stato di arresto per il reato di tentato omicidio, omissione di soccorso e maltrattamenti in famiglia, come disposto anche dal magistrato Francesca Rago. L’arresto è stato convalidato nei giorni seguenti. La donna, fuori pericolo, ha riportato una prognosi di 15 giorni per un trauma cranico con ferita lacero contusiva.