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"Noi abbandonati dallo Stato"

20 marzo 2018 | 20.23
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(Fotogramma)
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"Dal 14 agosto, nel momento stesso in cui il premier Gentiloni ci ha detto che l'ambasciatore sarebbe tornato al Cairo in Egitto, ci siamo sentiti abbandonati dal nostro Paese. E' arrivata come una tegola sulla testa". Così Paola Regeni madre di Giulio, il ricercatore universitario italiano rapito e trovato senza vita il 3 febbraio 2016 in Egitto. La donna lo ha detto oggi a Genova durante un convegno organizzato dall’Ordine degli Avvocati al quale ha partecipato insieme al padre di Giulio, Claudio Regeni, e all'avvocato della famiglia Alessandra Ballerini.

Tra i presenti anche l'organizzatore Alessandro Vaccaro, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Genova, e poi Domenico Pellegrini magistrato e presidente della sezione distrettuale dell’Anm, il sostituto procuratore della Corte d'Appello di Genova Enrico Zucca e Giuliano Foschini giornalista e coautore del docufilm 'Nove giorni al Cairo'.

L'incontro, dal titolo 'La tutela degli italiani all’estero. Una storia tragicamente emblematica: Giulio Regeni', si è svolto come dibattito sul tema della salvaguardia dei diritti internazionali partendo proprio dalla storia del ricercatore, ritrovato morto dopo oltre un mese dalla sua scomparsa, sul cui corpo sono stati evidenziati segni di tortura. Durante il convegno è stata ribadita dai familiari la volontà di andare avanti nella ricerca della verità sulla morte del figlio.

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