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Respinta alla frontiera, partorisce e muore

23 marzo 2018 | 20.54
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(AFP PHOTO)
(AFP PHOTO)

Ha dato alla luce un bimbo che alla nascita pesava 700 grammi e che ora prosegue la sua battaglia per la vita nella terapia intensiva neonatale del Sant'Anna, ma non ce l'ha fatta la mamma 31enne di origine nigeriana, respinta alla frontiera di Bardonecchia dalle autorità francesi.

La donna, soccorsa lo scorso 9 febbraio scorso dai volontari di 'Rainbow4Africa' davanti alla stazione ferroviaria, è stata trasferita al Sant'Anna dove i medici hanno scoperto che era incinta ma anche affetta da una grave forma di linfoma in fase terminale.

PARTO - E' quindi scattata la gara di solidarietà che ha coinvolto il Sant'Anna e le Molinette per cercare di salvare almeno il piccolo. La donna è stata infatti ricoverata in ostetricia per la gestione della gravidanza e curata da un'équipe di ematologi per alcune settimane. Poi l'aggravarsi delle sue condizioni hanno reso obbligatorio il ricovero in rianimazione, dove due giorni dopo, il 15 marzo, è stata sottoposta a cesareo per far nascere il bimbo alla 29esima settimana di gestazione. Ora il piccolo pesa 900 grammi.

''Quello che tutte le sere di verifica al confine con la Francia è molto doloroso - spiega all'AdnKronos il presidente di 'Rainbow4Africa', Paolo Narcisi, medico e fondatore della ong nata nel 2009 tra medici del Cto di Torino - mentre la gente sia sul versante italiano sia su quello francese ci aiuta e si adopera per prestare soccorso ai migranti che cercano di passare il confine, la gendarmeria francese preferisce chiudere i cancelli senza tener conto di uno dei diritti fondamentali, quello alla vita e alla salute''.

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