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Fontana di Trevi ostaggio degli abusivi

06 aprile 2018 | 16.33
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Fontana di Trevi ostaggio degli abusivi

"Mercatini improvvisati sulla strada e venditori abusivi che inseguono i turisti. Ma che figura facciamo con il resto del mondo? Eppure siamo in uno dei posti più belli di Roma...". Fontana di Trevi, rione cuore della Capitale, 'ostaggio' degli abusivi. A denunciarlo all'AdnKronos sono alcuni commercianti di zona, che raccontano di un caos insostenibile e talvolta addirittura pericoloso per i pedoni. Un vero e proprio commercio senza regole alla luce del sole che ai negozianti sembra non finire mai, "perché tutte le chiamate e segnalazioni - si sfogano - finiscono sistematicamente nel vuoto".

"Ogni giorno è una lotta - racconta C., che spesso si ritrova a dover allontanare gli abusivi che sfruttano la luce delle sue vetrine per mostrare meglio la merce -. Su 10 chiamate i vigili rispondono una sola volta, promettono di fare un controllo ma poi niente. Il risultato? Un bazar continuo, con i turisti inseguiti da chi vende collanine o sfiorati dalle macchine che passano su via del Lavatore, che non è pedonale: con le borse sistemate in terra - spiega - la strada si restringe ulteriormente e le persone sono costrette ad ammassarsi sui pochi spazi liberi che restano. Una follia, che rischia di diventare pericolosa".

E quando arrivano i controlli, racconta F., "si sfiora il ridicolo: gli abusivi si allontanano di corsa, lasciando la merce tra i contatori sulla strada o scappando nelle vie laterali con tutto il 'negozio'. Li vedono tutti, ma nessuno gli corre dietro... e finita l'ispezione, tornano come se niente fosse. Così il problema non si risolve mai".

"Per qualche motivo - afferma ancora S. - dopo le 18 la situazione peggiora. Tra via del Lavatore e via delle Muratte, fino alla fontana le strade si riempiono e ci ritroviamo quasi in ostaggio, con borse, accessori e collane in bella mostra ma in mezzo alla strada, a un passo dai negozi che però le tasse le pagano e anche care".

"E' una situazione insostenibile, ci sentiamo abbandonati. Non è pensabile - riprende la parola C. - che si permetta una cosa del genere nel cuore di Roma. Non posso spiegare la rabbia che provo nel vederli lavorare indisturbati, magari proprio mentre vendono una borsa o un bastone per selfie a un metro dai vigili o dalla polizia davanti alla fontana. E' troppo. Qui i controlli dovrebbero esserci, fontana di Trevi merita di più di un mercatino improvvisato per strada...che ricordo pensiamo di lasciare ai turisti? Di certo non il posto da cartolina che dovrebbe essere", afferma, mentre sullo sfondo altri abusivi sistemano indisturbati la mercanzia a pochi passi dal capolavoro di Salvi e Pannini.

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