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Medici aggrediti: 3mila casi l'anno

16 aprile 2018 | 18.58
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Camici bianchi ancora aggrediti. Gli episodi di violenze contro operatori sanitari e medici, denunciati oggi a Napoli, Roma e in provincia di Bari, sono solo gli ultimi episodi di un fenomeno che conta ormai oltre tremila casi di aggressioni l'anno, come ricorda in una nota la Fiaso, Federazione di Asl e ospedali, annunciando l'avvio di una raccolta di firme per la presentazione di un disegno di legge di iniziativa popolare "che inasprisca le sanzioni nei confronti dei responsabili di aggressioni nei luoghi di cura".

Quanto ai numeri - riferisce ancora la nota - quelli denunciati all'Inail sono stati 1.200 nel corso dell'ultimo anno, ma un'indagine del Nursind ha contato 2 mila casi solo tra i sanitari non medici, molti dei quali non seguiti da denuncia. "Le aggressioni negli ospedali e negli ambulatori pubblici - afferma Francesco Ripa di Meana, presidente Fiaso - sono ormai una vera emergenza che richiede risposte d'emergenza, prima di tutto con l'inasprimento delle pene per chi si scaglia contro gli operatori delle nostre aziende sanitarie".

Sull'iniziativa Fiaso "che prenderà il via dal 1 maggio, con una raccolta firme che partirà da Palermo, città teatro di numerose aggressioni nell'ultimo periodo - prosegue Ripa di Meana - stiamo chiedendo il sostegno degli Ordini professionali e dei rappresentati dei cittadini. Ulteriori iniziative potranno essere concordate con altri settori della Pubblica amministrazione, come ad esempio la scuola. Come Fiaso - assicura il numero uno della Federazione - ci impegneremo anche ad avviare un confronto con prefetture e questure, per concordare procedure che possano garantire la massima tempestività dell'intervento delle forze dell'ordine nei luoghi di cura. E' un impegno che come manager ci sentiamo di dover assumere a tutela dei cittadini, ma anche dei professionisti sanitari dei quali siamo pur sempre i datori di lavoro".

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