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Milano

Ridotta in schiavitù, si salva con sms

30 maggio 2018 | 18.13
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Convinta da un connazionale a seguirlo in Italia con la promessa di un lavoro come commessa, si è ritrovata ridotta in schiavitù e obbligata a prostituirsi. Un incubo, quello vissuto da una 22enne originaria dell'Uruguay, terminato solo quando ha trovato il coraggio di reagire ha ha inviato un sms ai familiari.

La giovane era partita lo scorso mese di aprile insieme al connazionale, un uomo di 48 anni che, appena giunti a Milano, le ha subito la chiarito la situazione. E minacciandola di ritorsioni nei confronti della famiglia, l'ha segregata in casa consentendole di uscire soltanto per adescare i clienti, nella vicina via Teodosio. Oltre a trattenere per sé tutti i guadagni, l'aguzzino disponeva a tal punto della vita della ragazza, da imporle persino quando e quanto mangiare.

La ragazza è però riuscita a trovare il coraggio di reagire e ha allertato i familiari in Uruguay, inviando loro foto e video della situazione in cui era costretta a vivere. Così gli agenti dell'ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura milanese, intervenuti su segnalazione dell'Interpol, hanno individuato l'appartamento, in zona Lambrate, e con l'ausilio del vigili del fuoco si sono introdotti in casa attraverso una finestra, bloccando il 48enne.

L'uomo è stato arrestato per riduzione in schiavitù, sfruttamento e induzione alla prostituzione e trasferito nel carcere di San Vittore.

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